Maria Vittoria Cascino
da Chiavari
Primo round per le magnolie, palme alle corde. È così che i viali Tappani e Arata diventano il ring inatteso di uno scontro al fulmicotone. Altro che barzelletta o scelta amletica: il Tribunale Amministrativo Regionale accoglie il ricorso presentato dall'avvocato Daniele Granara per conto della onlus Verdi, Ambiente e Società guidata dal senatore Guido Pollice, e firma la sospensione dei provvedimenti presi dal dirigente comunale del settore delle politiche per la vivibilità cittadina. Sospeso quindi l'acquisto delle 95 palme dalla Cooperativa Agricola del Levante Società Cooperativa, da mettere a dimora nelle aiuole colonizzate dalle magnolie stop ai lavori di preparazione degli invasi, stop al «trapianto» che viaggia sui centottantamila euro. Che l'amministrazione giustifica con motivi di sicurezza pubblica («l'apparato radicale delle magnolie provoca effetti dirompenti sulle pareti delle aiuole e sull'asfalto, con danni gravi a tubazioni e con situazioni di pericolo per i passanti»). Ma le magnolie non bruciano ancora. Niente di niente, almeno fino a giovedì prossimo, data in cui Davide Ponte, presidente Tar Liguria, ha convocato, con provvedimento d'urgenza, l'udienza collegiale per discutere il ricorso degli ambientalisti. «Hanno accolto l'istanza cautelare - spiega Granara - Che significa reputare fondata la nostra richiesta. Per il momento nessuno tocca le magnolie, che godono di ottima salute». Ma la contestazione popolare non si ferma. Due presidi in calendario e duemiladuecento firme raccolte. «Un risultato significativo - conferma Gianluca Podestà, del Comitato pro-magnolie - Un successo coronato dall'approccio bipartisan e dell'assoluta trasversalità dell'iniziativa. Tant'è che la firma per salvare le magnolie l'hanno apposta sia il senatore di Forza Italia Luigi Grillo che Cristina Morelli, consigliere regionale dei Verdi». Che saranno ancora a fianco del Comitato e della Associazioni ambientaliste per la raccolta di altre firme. Che hanno presentato un esposto e interrogazione al presidente del consiglio regionale sul «paventato intervento di abbattimento delle magnolie». Che puntano i piedi sulle magnolie rigogliose, profumate e tutelate dal Codice dei beni culturali e ambientali. «Non si ravvisa alcuna situazione che presupponga un pericolo alla pubblica incolumità - insistono i Verdi - Né risultano danni al manto stradale e alle utenze poste nel sottosuolo».
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