Maria Vittoria Cascino
da Chiavari
Le magnolie restano. Che diamine. Che il Comune l'ha detto davanti al Tar che l'acquisto delle palme non è legato al taglio delle magnolie. Ergo, «su cosa deve pronunciarsi il Tar?». Che respinge il ricorso dell'Associazione Verdi Ambiente e Società, rappresentata dall'avvocato Daniele Granara. Resti con un palmo di naso. Che Chiavari da settimane si scorna sui centottantamila euro dell'operazione palme. Sulle magnolie che nei viali ci sono state fin troppo. Sul pericolo pubblico che rappresentano, scalzando con le radici marciapiedi e tubature. E giù presidi e raccolte di firme. I Verdi che si mobilitano, la minoranza che schiaccia l'acceleratore sui denari sprecati. È l'argomento del giorno, che se per caso ci cammini in viale Arata, ti viene di fargliela una radiografia a quelle magnolie e di darla una pestata alle piastrelle. «L'atto del Comune contro cui ricorriamo-spiega Granara-era relativo all'acquisto delle palme per sostituirle alle magnolie dei viali Arata e Tappani. Il Tar, in attesa di riunirsi, sospende l'atto. Ma tre giorni dopo il ricorso, il Comune deposita un documento in cui dichiara che non è stata decisa la sostituzione delle magnolie con le palme acquistate dall'amministrazione. Che saranno collocate nell'ambito del territorio comunale». Cento palme a millequattrocento euro l'una. Possibile che tutti abbiano frainteso? «Intanto abbiamo vinto - replica Giuseppe Corticelli, assessore ai parchi e giardini -. Riconosco una comunicazione difettosa all'inizio. Ma la faccenda è stata montata ad arte.
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