Per i repubblicani il riscatto elettorale e la riconquista del Senato degli Stati Uniti passano per lIllinois e per Chicago. Nello Stato e nella città di Barack Obama si gioca a novembre la partita più costosa e più simbolica delle elezioni di metà mandato. In palio cè il seggio conquistato nel 2004 dal presidente. Ma a Chicago, oggi, leuforia della grandiosa campagna elettorale del 2008 è lontana: lAmministrazione democratica soffre a causa del pesante deficit statale e della corruzione locale. Mentre la recente vittoria repubblicana in Massachusetts, dove il moderato Scott Brown ha sottratto lo storico seggio dei Kennedy ai democratici, ha galvanizzato il Grand Old Party. Già, perché in Illinois, dove appena due anni fa Obama ha ottenuto il 62% dei voti contro il 37% del rivale repubblicano John McCain, i sondaggi dicono che, se si votasse ora per il Senato, i democratici avrebbero pochi punti di vantaggio. E siamo soltanto alle primarie.
Oggi, in Illinois, 7,5 milioni di elettori andranno a scegliere i due politici che si sfideranno a novembre. I candidati democratici e repubblicani sono molti, ma in queste ore i sondaggi raccontano già la geografia dello scontro. Mark Steven Kirk è dato per vincitore dagli analisti. Il repubblicano di 50 anni ha già servito cinque volte come deputato a Washington. Il suo più credibile avversario democratico è il tesoriere statale ed ex compagno di sfide a pallacanestro di Obama, Alexi Giannoulias, 32 anni (anche se David Hoffman, il favorito dai mass media locali, è poco distante).
«LIllinois non è roccaforte democratica come il Massachusetts - spiega al Giornale Dick W. Simpson, ex consigliere comunale di Chicago, oggi professore alluniversità dellIllinois -, ma ci sono similarità tra i due candidati repubblicani». Come Brown, Kirk è un moderato pro-aborto e pro-gay capace di attirare un elettorato di centro e i democratici indecisi. I repubblicani non sbagliano. Con lui, candidato più esperto dei suoi rivali dellAsinello, hanno buone possibilità di conquistare lex seggio di Obama, creando così problemi alla maggioranza democratica in Senato: con la disfatta del Massachusetts, il partito ha perso il magico numero di 60 senatori che consente devitare lostruzionismo dellopposizione. Ma non è soltanto questione di candidature: lIllinois sembra stanco dellAmministrazione democratica. «La disoccupazione è alta (11,1%, ndr), il deficit statale enorme (attorno ai 13 miliardi di dollari, ndr) - spiega Michael Mezey, professore alla DePaul University -, un altro problema dei democratici è la corruzione politica.
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