Da Chicago a Roma, viaggio nelle città del jazz

Nuova serie di concerti a tema dopo il successo ottenuto l’anno passato con la rassegna «I grandi del jazz»

Simone Mercurio

Da New Orleans a Chicago, dal Kansas City a New York, da Cuba fino all’approdo europeo di Parigi e Roma. È il percorso del jazz, dai suoi albori ad oggi, con i suoi suoni, le sue atmosfere, i suoi luoghi, che sarà di scena da oggi (ore 11) al Teatro Sistina. Si intitola infatti «Le Città del Jazz», questa nuova kermesse, organizzata sull’onda del successo ottenuto con la precendete «I grandi del jazz, istruzioni per l’uso».
Sei concerti mattutini, più uno serale conclusivo, che avranno come protagonista la Massimo Nunzi Jazz Orchestra, che coinvolgerà, di volta in volta, solisti del jazz italiano e nuovi talenti. Saranno comunque le città del jazz, le protagoniste di questo viaggio. La partenza «obbligata» è, ovviamente, New Orleans, la culla di questa musica. Dalle lussuose «Sporting House» degli inizi del secolo scorso, illuminate dai talenti di Jelly Roll Morton, Buddy Golden e King Oliver, fino al successo mondiale dei suoi figli più giovani come i fratelli Marsalis, Terence Blanchard, la Dirty Dozen Brass Band e i sempre presenti blues singers che «mischiano» il sound del blues e del jazz ai ritmi indigeni «Cajun». Ospiti accanto alla big band di Massimo Nunzi, saranno il bluesman Roberto Ciotti, Raffaella Misiti, Raffaella Siniscalchi e Andrea Tofanelli.
Il 5 marzo sarà la volta di Chicago e del Kansas City sul palcoscenico del Sistina con Massimo Moriconi, Michael Rosen, Vicintransito e Andrea Tofanelli. Nomi «bianchi» come Bud Freeman e Benny Goodman vengono «contaminati» dallo swing nero, ma negli anni Sessanta è però un’organizzazione di musicisti neri a entrare nella storia con Muhal Richard Abrahms e l’Art Ensemble di Chicago, che rinnova il linguaggio del jazz. A Kansas City nascono, invece, miti come Charlie «Yardbird» Parker, Lester Young e Bill «The Count» Basie.
La Grande Mela sarà protagonista il 12 marzo con Rosario Giuliani, Lydia Schillaci ed Elisabetta Antonimi accanto all’orchestra di Nunzi. Sarà musicata proprio la New York, casa del jazz moderno, di Manhattan. La città cantata da Woody Allen e suonata da Duke Ellington, la metropoli dei musical di Broadway composti da George Gershwin e Cole Porter, la culla del jazz «elettrico» di Miles Davis, John Coltrane, Carla Bley, John Zorn, la Knittin’ Factory, Dave Liebman e Wynton Marsalis.
Domenica 19 marzo verranno esplorate invece le sonorità derivanti dalla contaminazione fra jazz e le ritmiche afro-latine-americane. Il danzòn, la rumba, il bolero, la guajira sono i generi cubani, verranno omaggiati dai contributi di geni quali Dizzy Gillespie e Charlie Parker. Sul palco suoneranno Juan Carlos Albelo, Manuel Orza, Emiliano Martinello, Carlos Sarmiento, Emanuele Smammo.
Parigi e Roma saranno, infine, gli approdi di questo viaggio (26 marzo e 2 aprile).

Artisti come Richard Galliano, Michel Petrucciani per capitale francese, miti come Armando Trovaioli e Piero Piccioni, fino a Enrico Pieranunzi, Rita Marcotulli, Stefano Di Battista e Roberto Gatto per Roma. Dopo sei mattine, infine, grande serata conclusiva della kermesse il 10 aprile con un appuntamento dedicato al legame fra il jazz e il cinema. Sul palco special guest Danilo Rea con Giovanna Famulari e Elena Somarè.

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