da Gela (Caltanissetta)
I tempi cambiano e con essi anche le tradizionali abitudini degli estortori. Non più, dunque, imprenditori e commercianti, vittime «predestinate» del racket, ma anche sacerdoti, costretti a pagare il pizzo persino per dir messa in santa pace. Accade a Gela, dove i professionisti dellestorsione dimostrano di non risparmiare proprio nessuno. Persino la Chiesa.
Da queste parti, al parroco di San Rocco, don Enzo Romano, 54 anni, è stata chiesto il pagamento di unestorsione di 7mila euro, ridotta, però, in virtù di un consistente sconto, a mille euro. Da perfetti cristiani, insomma.
Il disegno, però, non è andato in porto come sperato dallestortore, che è stato arrestato dalla polizia con laccusa di estorsione aggravata e minacce. Si chiama, ironia della sorte, Angelo Ognissanto, 46 anni, pregiudicato per reati dello stesso genere, sorvegliato speciale. Già, durante la messa di domenica scorsa, don Romano era apparso ai fedeli turbato ed in evidente stato di preoccupazione: aveva lasciato intendere che quella sarebbe stata la sua ultima omelia. Una forma di protesta, forse, palesemente influenzata da un disagio e da uno stato danimo tuttaltro che sereno per esser finito nella rete del pizzo.
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