Chirurghi in trasferta: «Così abbattiamo le liste di attesa»

I neurochirurghi del Besta andranno in trasferta a Erba per tre giorni alla settimana. Obbiettivo: abbattere le liste d’attesa. Traslocheranno, armi e bagagli, nelle sale operatorie dell’ospedale Fatebenefratelli e riusciranno a operare molte più persone. La soluzione è semplice e gli effetti saranno di rilievo. Dal mese di maggio del 2009 al maggio del 2010 oltre 500 pazienti affetti da malattie degenerative spinali, per il 40 per cento provenienti da altre Regioni, si sono rivolti all’ospedale neurologico per essere sottoposti ad un intervento chirurgico. Troppi. Le sale operatorie non erano sufficienti, le équipe mediche nemmeno. E i pazienti venivano messi in lista con il rischio che l’intervento slittasse ulteriormente per lasciare la precedenza alle operazioni più urgenti, quelle non programmate dove in ballo c’è la sopravvivenza.
Con la trasferta dei chirurghi si risolve il problema della lunga lista di interventi e si potranno effettuare circa 400 interventi in più all’anno. Uno dei fautori dell’idea è Carlo Lazzaro Solero, il direttore del dipartimento di neurochirurgia che qualche mese fa, per abbattere le liste d’attesa e ottimizzare i costi, aveva proposto di effettuare esami e tac anche di sera. «Le liste d'attesa per la patologia degenerativa della colonna - spiega Solero - potranno essere abbattute tenendo conto che, a regime, possano essere eseguiti all’ospedale di Erba più di 400 interventi all’anno. Anche le liste d'attesa per dolori cronici e spasticità potranno esser ridotte perché molti interventi con impianto di pompe e di stimolatori verranno eseguiti ad Erba». I neurochirurghi del Besta ruoteranno per eseguire gli interventi e per seguire i pazienti sia nel pre che nel post operatorio.
«In base all’accordo - puntualizzano Fra Giampietro Luzzato e Andrea Belloli, rispettivamente superiore provinciale e direttore generale della provincia lombardo-veneta dell’ordine ospedaliero di San Giovanni di Dio Fatebenefratelli - mette a disposizione della fondazione Besta sette posti letto, una sala operatoria per tre giorni alla settimana dalle ore 14 alle ore 19, con servizio infermieristico, servizio di anestesia e rianimazione nonché servizio di sterilizzazione dello strumentario chirurgico. A cui può aggiungersi una seconda sala operatoria, in caso di necessità, nella stessa fascia oraria». Quindi a breve tanti pazienti, soprattutto quelli che arrivano da fuori regione, saranno dirottati a Erba.
«La convenzione prevede - spiega Giuseppe De Leo, direttore generale della Fondazione Carlo Besta - l’organizzazione di un’unità operativa semplice interdipartimentale di chirurgia vertebrale, del dolore e della spasticità affidata ai nostri neurochirurghi.

Ci rifacciamo alle indicazioni del piano socio sanitario regionale in tema di organizzazione a rete degli ospedali lombardi, con la creazione di bracci operativi sul territorio per rispondere alle esigenze assistenziali dei cittadini lombardi. E teniamo conto anche delle problematiche della mobilità territoriale, dell’accesso e dell’accoglienza dei pazienti».

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