Non basterebbe un libro per raccontare le gesta chitarristiche di Al Di Meola, tra meraviglie acustiche e invenzioni jazz rock (da solo e nei Return to Forever di Chick Corea), negli interscambi con John McLaughlin e Paco De Lucia e in quelli con Paul Simon e Pavarotti. È un mago nel liberare dalla sei corde melodie, ritmi, armonie senza barriere di stili che fluttuano, a seconda dellimpatto emotivo, dalla classica al latinoamericano, dal folk al jazz al suono puro.
Ne ha dato splendida dimostrazione a Milano con otto concerti (affollatissimi) al Blue Note dove, in versione rigorosamente acustica (con Peo Alfonsi alla seconda chitarra, Fausto Beccalossi alla fisarmonica, Gumbi Ortiz alle percussioni) ha dispensato con semplicità complicati gioielli armonici partendo dal cd del 91 World Sinfonia e passando dalla sensualità di Turqoise al Double concerto di Astor Piazzolla da brividi, fino a Umbras dellindimenticato amico Andrea Parodi (con cui nel 2006 ha pubblicato il cd Di Meola e Parodi).La chitarra di Al Di Meola vola tra Piazzolla e Parodi
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