«Ci sono anchio? Meno male». Il reddito di Enrico Bertolino, conduttore e comico milanese, è finito in prima pagina, come quello di tanti vip. E siccome quel reddito arriva soprattutto dalle sue battute, la prende bene.
Lo sa che fra i redditi dei famosi cè anche il suo?
«È importante: vuol dire che non sono un evasore».
Che cosa ha pensato quando lha visto?
«Non lho visto: un amico mi ha avvisato via mail che era uscito su un quotidiano. Mi ha detto: Pensavo guadagnassi di più».
Non è che sia poco.
«Me lo dica, che vedo se il commercialista è onesto».
Qui cè scritto 591mila euro.
«Però. In ogni caso è il fatturato: il problema è che una parte se ne va in tasse, unaltra in commissioni... Comunque non mi lamento di certo, cè chi sta decisamente peggio».
Qualche nome sulla lista lha incuriosito?
«In quegli elenchi dovremmo cercare chi non cè e, magari, vive fra barche, aerei e megaville. E ora devono stare tappati in casa. A quelli che dichiarano tanto, invece, bisognerebbe fare un monumento».
Ma non ha sbirciato neanche un 730?
«No, non li ho neanche guardati. Sul treno ho visto tante persone che cercavano i redditi di vip e conoscenti, ma non ho avuto nessuna curiosità. Ho solo controllato se ci fossi anchio».
Nessun fastidio che il suo stipendio sia pubblico?
«Non mi dà fastidio e non lo trovo scandaloso. Alcuni fanno le serate in nero, perciò non spiccano».
Le è mai capitato?
«Mai. Chi lo fa, comunque, sa che è molto rischioso.
Scusi?
«La mia onlus in Brasile, Pititinga, ha ricevuto 21mila euro grazie al 5 per mille. Speriamo che arrivino davvero: ho pagato il mio per anni, ora vediamo se il fisco fa altrettanto».
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