Giro, anche a Bassano Pogacar è più forte di tutti. Tiberi qujnto nella generale

Il cannibale della corsa rosa stacca tutti sulla seconda salita del Monte Grappa, portando a casa la settima tappa nel Giro 2024. Alle sue spalle Tiberi non riesce a staccare O'Connor e chiude in quinta posizione

Giro, anche a Bassano Pogacar è più forte di tutti. Tiberi qujnto nella generale

L’ultima tappa di montagna del Giro 2024 vede l’ennesimo trionfo del dominatore della corsa rosa, che vince la sua sesta tappa alla prima partecipazione. Tadej Pogacar parte sulla seconda ascesa del Monte Grappa, riprendendo un grande Giulio Pellizzari che aveva accumulato quasi due minuti di vantaggio sul gruppo. L’accelerazione del campione sloveno è irresistibile e gli consente di arrivare a Bassano del Grappa con quasi due minuti di vantaggio. Alle sue spalle, invece, Antonio Tiberi non riesce a staccare Ben O’Connor e deve accontentarsi del quinto posto nella classifica generale: comunque un buon Giro quello del ciclista laziale ed in generale del ciclismo italiano. Si chiude domani con la passerella finale a Roma e l’ultima occasione per Jonathan Milan di dimostrarsi il più forte in volata.

Pellizzari ci prova

La tappa forse più temuta del Giro d’Italia parte con gli uomini di classifica pronti a giocarsi le ultime energie per chiudere col botto la corsa rosa. Nonostante la benzina nel serbatoio non sia molta, Steinhauser prova ad attaccare fin dalla partenza ma il gruppo non lo lascia fare: qualche chilometro dopo Ballerini e Germani guadagnano una trentina di secondi sul peloton ma ci vuole qualche minuto prima che un gruppetto di nove ciclisti riesca a lanciarsi al loro inseguimento. Il gruppo non ha voglia di spingere così presto e si lascia staccare: a 150 chilometri dall’arrivo, il duo di testa ha una ventina di secondi dal gruppetto di Vendrame e Sanchez, con il gruppo a circa 3 minuti di ritardo. Il duo di testa è ripreso una decina di chilometri dopo e la fuga sembra in grado di procedere senza grossi problemi almeno fino al Monte Grappa.

Quando i gregari della Uae impediscono che il vantaggio salga sopra ai quattro minuti, è chiaro che Tadej Pogacar stia puntando all’ennesima vittoria di tappa. Al traguardo volante di Possagno, dove Ballerini riesce a bruciare Theuns e Pietrobon, il distacco del peloton si aggira sui 3’30”, troppo poco per superare indenni le tante salite della seconda parte di tappa. Appena si inizia ad affrontare per la prima volta il Monte Grappa, Vendrame si lancia all’attacco ma stavolta non gli riesce di scappare: Sanchez, Mulubrhan e Janssens riprendono Vendrame e Tonelli a 90 chilometri dall’arrivo. A metà della salita, il sestetto di testa è raggiunto da Conci, che si mette anche a tirare ma in realtà sta lavorando per il compagno di squadra, che si stacca poco dopo con Sanchez e Tonelli. A due chilometri dalla vetta, Giulio Pellizzari si lancia all’inseguimento dei fuggitivi: evidentemente sta puntando il secondo posto nella classifica scalatori di Steinhauser.

Pogacar stacca tutti sul Grappa

L’azione di Pellizzari è incredibile, tanto da consentirgli di riprendere e superare proprio al Gpm i due fuggitivi: una prova maiuscola quella dell’azzurro, che grazie ai punti raccolti sul Grappa si prende la seconda posizione nella classifica scalatori. Il gruppo maglia rosa, però, è a poco meno di un minuto di distacco: gli uomini di testa dovranno impegnarsi parecchio nella lunga discesa per avere qualche speranza di arrivare da soli al traguardo. Pellizzari fa benissimo e riesce a scrollarsi di dosso sia Tonelli che Janssens, rimanendo solo in compagnia di Pelayo Sanchez: il gruppo ora è ad 1’40” ma Fiorelli riesce a riportarsi in testa, pronto a dare una mano al compagno di squadra. A 50 chilometri dall’arrivo, il trio di testa si avvicina alla seconda salita del Monte Grappa con circa 2’30” dal peloton. Tonelli si mette d’impegno per prendersi i punti all’InterGiro per poi mollare: Fiorelli ora sta tirando per Pellizzari, che saluta tutti poco più avanti, guadagnandosi un po’ di luce nei confronti di Sanchez.

Appena si arriva sul Monte Grappa la Uae inizia ad alzare il ritmo ma Pellizzari non sta perdendo molto terreno: Sanchez, invece, non ne ha più e sarà presto ripreso. Poco alla volta il peloton si frantuma, con solo 15 ciclisti, inclusi i primi otto nella generale, che riescono a rimanere alla ruota di Pogacar. Se il vantaggio di Pellizzari precipita nel giro di pochi chilometri, sia Ben O’Connor che Geraint Thomas faticano molto a tenere il ritmo imposto dalla Uae: alla ruota di Majka resistono solo Pogacar, Martinez, Tiberi e Rubio. L’attacco di Pogacar arriva a 36,1 chilometri dall’arrivo e non è un accelerazione ma un vero e proprio scatto che lascia sui pedali gli avversari: in meno di un chilometro riprende Pellizzari.

Gli unici a provare a resistere allo strappo di Pogacar sono Martinez, Rubio ed Antonio Tiberi, che chiaramente puntano a guadagnare posizioni nella generale. Pellizzari fa un gran lavoro e riesce a rimanere a ruota del campione sloveno su un falsopiano: appena la strada risale, però, Pogacar rimane da solo a 3,3 chilometri dal Gpm. Alle sue spalle il gruppo Martinez ha circa un minuto di distacco mentre Thomas ed O’Connor hanno altri 20 secondi da recuperare. A 1.500 metri dalla vetta, Pellizzari è quasi ripreso dal gruppo di Tiberi, che ha quasi dimezzato il distacco da O’Connor per conquistare la quarta posizione. Il ritmo di Pogacar è insostenibile, tanto da guadagnare ben 30 secondi prima di arrivare per primo sul Monte Grappa: Pellizzari riesce a resistere in seconda posizione, prendendosi i punti per la classifica scalatori davanti a Tiberi.

Pogacar nella storia

Visto i due minuti di vantaggio della maglia rosa, l’attenzione si sposta sulla lunga discesa che porterà al traguardo di Bassano del Grappa e soprattutto sulla lotta per il gradino più basso del podio, che vede Antonio Tiberi puntare a staccare Geraint Thomas. Il compito del ciclista laziale non è dei più semplici, visto che deve recuperare due minuti al campione gallese ma potrà giocarsi le sue carte sull’ultima salita. Prima, però, dovrà rosicchiare 48 secondi a Ben O’Connor ed il ciclista australiano è sempre lì, a pochi secondi dall’azzurro. La discesa è molto tecnica ma, fortunatamente, l’asfalto è quasi asciutto: scendendo a quasi 80 km/h la pioggia avrebbe reso il tutto estremamente pericoloso. Quando si inizia ad affrontare la salita del Pianaro, Pogacar ha 1’58” sul gruppetto Tiberi mentre Thomas e O’Connor sono circa 12 secondi indietro.

Nonostante abbia già un vantaggio incolmabile nei confronti di Martinez e Thomas, il campione sloveno continua a tirare forte: i 9’37” che ha a questo punto sarebbero la vittoria più schiacciante dopo il trionfo del 1965 di Vittorio Adorni. Dopo il traguardo volante, dove Rubio riesce a togliere un secondo di abbuono a Tiberi, Martinez decide di attaccare in discesa, riuscendo a staccare i rivali di una decina di secondi ma viene ripreso a 15 chilometri dall’arrivo. Gli ultimi chilometri vedono Thomas ed O’Connor riprendere il trio degli inseguitori, azzerando le possibilità di scalata della generale del ciclista laziale. Pogacar trionfa con oltre 2 minuti di vantaggio sugli inseguitori, con la volata che vede Valentin Paret-Peintre beffare Daniel Martinez.

La classifica

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La tappa di domani

La passerella finale del Giro 2024 è molto simile all’ultima tappa dell’anno scorso: 125 chilometri veloci, tutta pianura, fatti apposta per l’ultima volata di gruppo. Prima degli otto giri del circuito finale, il peloton viaggerà per 16 chilometri fino a Lido di Castel Fusano per poi tornare nella capitale, dove inizierà il circuito di 9,5 chilometri di lunghezza.

Giro 2024 tappa 21 altimetria

Il tracciato vedrà di nuovo alcune curve complicate e brevi tratti di pavé che richiederanno la massima attenzione ai ciclisti.

L’avvicinamento al traguardo sarà complicato da una breve salita e dal fatto che gli ultimi 350 metri si correranno sui sanpietrini. I velocisti sopravvissuti alla brutale tappa del Monte Grappa si batteranno allo spasimo per chiudere con un acuto il loro Giro.

Giro 2024 tappa 21 planimetria

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