Giro, il tappone dolomitico sorride a Steinhauser. Pogacar stacca tutti

Dopo il caos di ieri, impresa di altri tempi del 22enne tedesco che vince la sua prima gara da professionista proprio sulle Dolomiti. Nel finale nuovo attacco della maglia rosa, che stacca ulteriormente i rivali

Giro, il tappone dolomitico sorride a Steinhauser. Pogacar stacca tutti

In un Giro scosso dalle polemiche e dal caos organizzativo, niente meglio di un’impresa di altri tempi per riconciliare gli amanti delle due ruote con la corsa rosa. Sul Passo Brocon il giovane tedesco Georg Steinhauser chiude al meglio una tappa gestita in maniera impeccabile, vincendo con un minuto e mezzo di distacco dopo una fuga lanciata sulla discesa del Passo Gobbera. Grande la sua soddisfazione, visto che non aveva ancora mai vinto da professionista. Alle sue spalle il gruppo recupera nel finale ma sulle rampe più dure dell’ultima salita Tadej Pogacar risponde all’attacco di Martinez lanciando un attacco perentorio ed infliggendo più di un minuto ai rivali in pochi chilometri. Ai piedi del podio, invece, mini-crisi per O’Connor, che perde circa 40 secondi nei confronti dell’azzurro Antonio Tiberi, che regola il gruppo alle spalle di Pogacar.

Pellizzari primo sul Passo Sella

Dopo la caotica tappa di ieri, in gruppo c’è una gran voglia di tornare a parlare di ciclismo ma il percorso che porterà la carovana del Giro sul Passo Brocon non sarà affatto semplice. Si dovrà infatti affrontare la nuova Cima Coppi, il Passo Sella, ed altri quattro Gpm importanti. Con la classifica generale dominata da Tadej Pogacar, che ieri ha vinto quasi per caso, vedremo se la gara sarà animata da azioni impreviste. Con le Dolomiti sullo sfondo di Selva di Val Gardena, i 159 chilometri vedono al via un attacco immediato di Fiorelli e Marcellusi, con gli uomini della Bardiani ansiosi di ripetere la quasi impresa di Pellizzari di ieri. Geschke è stato scavalcato da Scaroni nella classifica scalatori ed ha voglia di farsi vedere, tanto da far recuperare il gruppo sui due fuggitivi in pochi chilometri.

A 4 chilometri dal primo Gpm di giornata, ci prova Alessandro De Marchi, seguito a ruota da Conci e Sanchez ma la stanchezza è tanta: parecchi gregari perdono contatto ma la fuga viene comunque ripresa, grazie anche all’azione del solito Alaphilippe. L’ultimo chilometro della salita del Passo Sella vede l’attacco di Pellizzari, che è costretto a battagliare con Quintana ed Alaphilippe per trionfare sulla Cima Coppi: incredibilmente si arriva al foto-finish ed il marchigiano riesce a mettere la ruota avanti. La discesa molto tecnica vede una mini-gara tra l’eritreo Ghebreigzabhier e lo specialista Alaphilippe, mentre nel peloton si continua a perdere pezzi: gli uomini di classifica avranno a propria disposizione pochissimi gregari sulle salite più dure. A 130 chilometri dall’arrivo, il quartetto di testa ha circa 21 secondi dagli inseguitori mentre la maglia rosa procede tranquillamente a 46 secondi dalla testa.

Giro 2024 tappa 17 Babbo Natale

Attacchi a ripetizione

La fuga non riesce a collaborare al meglio, tanto da consentire a Steinhauser e Frigo di riportarsi sui quattro di testa: il pensiero di tutti va però a sfruttare al meglio la discesa prima di affrontare la lunga salita del Passo Rolle. Ballerini e Caruso riescono a raggiungere il gruppetto di testa ma il peloton è sempre a soli 43 secondi di distacco. Con Ballerini che vince facilmente sul traguardo volante di Predazzo, le prime rampe della storica salita del Giro sono sempre più vicine. Il gruppo tira il fiato, consentendo alla fuga di portarsi avanti di quasi due minuti, prima che la Uae Team Emirates si metta a tirare, ricucendo in buona parte lo strappo. A 100 chilometri dall’arrivo, il ritmo degli inseguitori cala ancora, consentendo ai fuggitivi di allungare ancora: la salita del Passo Rolle procede senza grosse emozioni fino allo scollinamento, quando Pellizzari riesce a battere Quintana in maniera più netta.

La pioggia rende molto viscido l’asfalto, tanto da costringere anche lo specialista Alaphilippe a pinzare più spesso i freni per evitare di volare a terra. La lunga discesa che porta alla salita più semplice di giornata, quella del Passo Gobbera, favorisce il lavoro del gruppo, che rosicchia secondi su secondi ai fuggitivi. L’azione della Dsm di Bardet ha alzato il ritmo del peloton ma ha ulteriormente frazionato il gruppo, con Pogacar affiancato da Majka che risparmia energie per giocarsi le sue carte negli ultimi chilometri. La fuga viene ripresa sulle ultime rampe della salita ma non molto dopo ecco un nuovo attacco: dopo aver preso i punti della classifica scalatori, Ghebreigzabhier parte da solo, venendo raggiunto nella discesa che porta ai piedi del Passo Brocon dal giovane tedesco Steinhauser. Il duo di testa si divide i punti dell’InterGiro ma l’intenzione è chiaramente di puntare alla vittoria di tappa.

Steinhauser ci crede

Con il duo di testa a circa 1’18” di vantaggio, in testa al gruppo si vedono continui cambi di posizione, con diverse squadre che provano azioni per evitare che allunghino troppo in vista dei due passaggi sul Passo Brocon. A poco più di 3 chilometri dal primo scollinamento, Steinhauser decide di provare un’azione solitaria: partire con 34 chilometri di montagna da affrontare non è il massimo ma il tedesco ha dimostrato di essere in ottima condizione. La salita non è semplice ma sia il tedesco che l’eritreo riescono a tenere un buon passo, dividendosi i punti del Gpm: alle loro spalle torna a farsi vedere Christian Scaroni, ansioso di allungare su Geschke nella classifica degli scalatori. La discesa è resa ancora più insidiosa dalla pioggia ma nessuno degli uomini di testa si risparmia: il giovane tedesco della Ef viaggia a ritmi assurdi nonostante la nebbia ed allunga sul gruppo, con solo il compagno di fuga che riesce a rimanere a 35 secondi. Frigo prova un’azione solitaria ma non riesce a riportarsi sulla testa, rimanendo a circa 30 secondi dal peloton.

Passato il traguardo volante di Pieve Tesino, si torna ad affrontare l’altro versante del Passo Brocon, una salita che all’inizio è abbastanza gestibile per poi diventare estremamente difficile. Solo la Uae e la Ineos hanno abbastanza gregari per provare ad alzare il ritmo, il che facilita il compito del giovane tedesco: a 10 chilometri dall’arrivo, il ritardo del gruppo è di 3 minuti, a dimostrazione che Pogacar oggi è felice di far lavorare gli altri. La Ineos vorrebbe aiutare Thomas a riprendersi il secondo posto ma ieri il campione gallese era sembrato in grave crisi: forse meglio limitare i danni. Steinhauser continua ad allungare e quando inizia la parte più dura della salita ha più di tre minuti dal gruppo maglia rosa: il giovane tedesco non ha mai vinto da professionista, farlo in un tappone dolomitico sarebbe una grandissima soddisfazione. Grazie all’azione di Narvaez, il gruppo maglia rosa inizia a perdere pezzi: è un cambio di passo importante ma il tedesco sembra in grado di non perdere troppi secondi.

Pogacar attacca, Tiberi c’è

Dopo che Narvaez ha finito la benzina, Arensman si porta in testa con Thomas alla ruota e mette una nuova accelerazione: Pogacar ha solo Majka con lui ma riesce a tenere il passo della Ineos. Meno bene, invece, la reazione di Ben O’Connor, che perde diversi secondi quando Ghebreigzabhier viene raggiunto dal gruppo: ad approfittare della sua crisi ci prova Tiberi, che punta alla quarta posizione dell’australiano e risponde prima all’attacco di Martinez, poi all’ennesimo scatto di Pogacar, che non ne vuole sapere di lasciare niente ai rivali. La maglia rosa infligge 25 secondi al gruppetto degli uomini classifica in poche centinaia di metri, una ennesima prova di forza del campione sloveno.

Nel frattempo Georg Steinhauser si gode la passerella finale e la prima vittoria di tappa al Giro ma la sensazione è che, se l’avesse voluto, il cannibale della Uae Team Emirates avrebbe potuto vincere anche questa. Enorme comunque la soddisfazione del talento tedesco, che conclude al meglio una tappa condotta con coraggio ed acume tattico. Alle sue spalle Pogacar non ha bisogno di tirare più di tanto e chiude con un ritardo di 1’23”, dimezzando il vantaggio del tedesco in un paio di chilometri. Alle sue spalle, invece, poco spazio per gli attacchi: O’Connor è l’uomo di classifica che perde di più, cedendo una quarantina di secondi ad Antonio Tiberi, che regola il gruppetto dietro a Pogacar ed ora è vicino al quarto posto.

Giro 2024 tappa 17 Steinhauser soddisfazione

La classifica

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La tappa di domani

Dopo una settimana quasi esclusivamente dedicata a scalatori e uomini di classifica, l’arrivo a Padova offrirà una nuova occasione ai velocisti di portare a casa una vittoria di tappa. Prima della passerella finale a Roma, la 18a frazione sarà il preludio ad un trittico di tappe durissime che potrebbero ulteriormente assottigliare la pattuglia degli uomini jet.

Giro 2024 tappa 18 altimetria

La tappa veneta, però, non sarà del tutto piatta, visto che a 17,6 chilometri dall’arrivo ci sarà un Gpm di 4a categoria, quello del Lamon.

L’avvicinamento al traguardo volante di Valdobbiadene vedrà un’altra piccola asperità, prima della discesa fino alla pianura. L’ultimo chilometro sarà animato da due curve prima i 450 metri di rettilineo che potrebbero vedere una volata di gruppo.

Giro 2024 tappa 18 planimetria

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