Inaugurata un anno fa, è ancora incompleta. Utilizzata come parcheggio, anche da prostitute in camper, invasa dalle erbacce, strozzata da restringimenti pericolosi, costretta a lunghi sottopassaggi immersi nelloscurità, la Ciclovia della Musica è una pista ciclabile mai terminata, frammentata, mal progettata, con attraversamenti pericolosi, senza manutenzione né vigilanza. Costata 760 mila euro e lunga 5, 56 chilometri, la ciclovia, destinata, secondo lassessorato allambiente a servire 67 mila cittadini, «è scaturita dalla necessità di un collegamento tra le direttrici Tevere e Aniene». La pista, in realtà, è ben poco utilizzata dai ciclisti. Nel corso di un sopralluogo abbiamo visto solo un paio di ciclisti. Il percorso si snoda a segmenti slegati. Manca del tutto il tratto tra lAuditorium e Villa Glori. In più punti è così stretta da perdere lo «status» di ciclabile per riacquistarla non appena la sede stradale torna a norma. La ciclovia della Musica, inaugurata il 28 ottobre 2006 dallassessore Dario Esposito, dopo 15 mesi di lavori, inizia in piazza Cardinal Consalvi, a Ponte Milvio. Dopo aver incrociato viale Tiziano, prosegue sul marciapiede e in parte sulle aiuole spartitraffico. Nella zona pedonale davanti allAuditorium è regolarmente utilizzata come parcheggio dai dipendenti e dagli spettatori. Proprio allaltezza del Parco della Musica la pista si interrompe per riprendere solo davanti a Villa Glori. «La ciclovia - assicurano allassessorato - offre un percorso protetto di elevata qualità paesaggistica e ambientale». Ma tra lAuditorium e viale Maresciallo Pilsudski cè un vuoto di 100/200 metri, che costringe i ciclisti a pericolosi attraversamenti di arterie a scorrimento veloce. E proprio da qui, lungo il viale della Moschea, si snoda il tratto più tormentato della pista. Una strettoia a gomito precede una piazzola (alle spalle di largo Sergio Leone) dove camper di prostitute sono parcheggiati proprio sulla ciclabile. Subito dopo, fiancheggiando la moschea, la pista, ricavata sullo stretto marciapiede, si riduce della metà ma - pur continuando, con la pavimentazione rossa e le transenne di protezione - ufficialmente si interrompe. Prima di questo tratto a scartamento ridotto, infatti cè un segnale di fine pista ciclabile. Il segnale ricompare soltanto dopo un centinaio di metri, all'incrocio con via Anna Magnani. Ma la ciclovia è invasa in più punti per metà da piante infestanti e rovi ad altezza duomo che si infilano tra le maglie della rete di recinzione. Più avanti, lungo la via Olimpica, la ciclovia diventa una pista ad ostacoli: prima un casotto dellAcea riduce la sua larghezza a mezzo metro. Poi, i pali di sostegno del grande segnale stradale di uscita per «Salaria centro - autostrade» proprio in mezzo alla pista e un platano come spartitraffico! Ma il fondo si tocca poco più avanti.
«Tra via Salaria e Ponte Tazio - avverte Fausto Bonafaccia, dellassociazione Biciroma - cè un sottopassaggio ferroviario obbligato lungo 10-15 metri, in una zona molto isolata. Il tunnel è completamente buio e con una camera laterale che sembra ideale per agguati ai ciclisti di passaggio».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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