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Cimeli e oggetti da collezione, i milanesi pazzi per eBay

Dalle reti per i materassi alle bottiglie di olio, dai gioielli ai massaggi shiatsu. E poi: case, viaggi, automobili, vestiti e qualsiasi oggetto stravagante, utile o unico che possa suscitare curiosità tra acquirenti «comuni» o collezionisti bizzarri. C’è chi lo osanna e chi lo bolla come inaffidabile. Comunque la si pensi, comprare e vendere su eBay è un business. L’abitudine è dilagata anche in Italia, e molte volte un click sulla più grande community di compravendita al mondo significa anche risparmiare. Se ne sono accorti i milanesi, arrivati al primo posto tra le città più «ecommerce» della Lombardia. Secondo un’indagine condotta dallo stesso eBay in occasione del raggiungimento dei 5 milioni di utenti registrati, il 17,4% dei cittadini meneghini mette all’asta, vende o acquista oggetti su questo sito. Segue, al secondo posto, il Comune di Basiglio con il 14,8 per cento, Pavia con il 14,2, Mantova con il 14, Assago e Arese, rispettivamente con il 13,8 e il 13,7. In tutto sarebbero 862mila i lombardi che abitualmente si connettono al sito della mega corporation nata in California, per trovare un utente che, in un angolo del mondo, sia interessato a scambiare qualcosa.
Tuttavia, nonostante nel capoluogo vi sia un’evidente predisposizione agli scambi on-line, la Lombardia si ferma al secondo posto tra le regioni del Nord più ecommerce, superata solo dalla Liguria.
«In 6 anni di presenza in Italia abbiamo raggiunto 5 milioni di utenti registrati. Questo traguardo testimonia come l’ecommerce ed eBay siano ormai una realtà affermata anche in Italia. Siamo tra i Paesi in cui eBay cresce ai tassi più alti nel mondo» afferma Alessandro Coppo, direttore generale eBay Italia.
Complice il dinamismo, le 23 lingue in cui è tradotto e soprattutto la facilità con cui anche i neofiti del web riescono a navigare sul sito, la «piazza» di Milano conta attualmente circa 48mila e 500 prodotti in vendita. Cifra che può variare in ogni istante a seconda degli avventori che si connettono in quel momento. Sono prevalentemente oggetti di collezionismo: francobolli, ricevute di investimenti in Borsa, ma anche auto d’epoca, dischi e persino abitazioni. È facile scatenare la fantasia degli internauti.
Un cittadino di Gorgonzola, per esempio, ha messo in vendita con successo un’opera di De Chirico a 85mila euro con tanto di certificato d’autenticità in allegato. Dal centro di Milano arriva invece l’offerta di una «Lancia Stratos» rosso fuoco del 1976, per la quale si chiedono 185mila euro. Tra le inserzioni più stravaganti compaiono i posaceneri «buon ricordo» di alcune trattorie milanesi, con base d’asta di 10 euro più le spese di spedizione. Costa invece molto meno il modellino in scala dell’ambulanza in dotazione alla Croce Bianca di Carugate o un vecchio numero del settimanale Epoca datato 12 aprile 1952.

C’è spazio anche per chi offre a Cinisello Balsamo un autografo di Fausto Coppi e uno di Lorella Cuccarini, per chi deve rivendersi un abbonamento in palestra di 500 euro a causa di «improvvisi impegni di lavoro» e infine per chi sarebbe disposto a cedere a «prezzo ragionevole» un ristorante a pochi chilometri dal centro con «cucina tipica Lomellina ideale per gestione familiare». Ogni minuto appare un nuovo «commerciante», magari fortunato quanto l’utente che il 10 settembre scorso è riuscito a farsi pagare 1.210 euro un cd di Cristina D’Avena del 1989.

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