da Potenza
A prima vista sembravano dei «tecnici dellEnel», almeno così cera scritto sulle tute blu indossate dagli «operai». Una «squadra di pronto intervento» che però nessuno aveva chiamato. Uno strano movimento che non è passato inosservato ai responsabili dellufficio tecnico dellospedale San Carlo di Potenza nelle cui vicinanze si stava svolgendo quello strano «lavoro» non autorizzato. Inevitabile, a questo punto, avvertire il 113. La polizia arriva e identifica gli «operai», anzi i falsi operai che stavano installando antenne e centraline per radiotrasmittenti. Insomma, larmamentario-tipo per le intercettazioni telefoniche. Uninchiesta giudiziaria o liniziativa di uno spione privato? La domanda se lè posta ieri in prima pagina il Quotidiano di Basilicata, propendendo però chiaramente per la prima ipotesi, tanto da titolare «Microspie al San Carlo, "scoperto" Woodcock». Nel dubbio, i poliziotti hanno comunque denunciato i fasulli «tecnici Telecom» e sequestrato tutto il materiale: cavi di colore grigio, nei pressi dei serbatoi di gasolio che alimentano i gruppi elettrogeni di emergenza e l'elisuperficie del 118.
Intanto dallospedale San Carlo ieri è stato diramato un comunicato ufficiale: «In riferimento alle notizie di stampa si rende noto che il direttore generale ha trasmesso alla Procura della Repubblica di Potenza una dettagliata relazione tecnica. In particolare si è ritenuto utile richiamare l'attenzione sui potenziali rischi per la salute pubblica rappresentati da un intervento che è stato eseguito con modalità assolutamente inadeguate.
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