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Cina, bloccato il concorso "Mr Gay"

La polizia ha impedito ieri sera lo svolgimento di quello che doveva essere il primo concorso di bellezza gay in Cina: otto uomini dovevano concorrere per il titolo

Cina, bloccato il concorso "Mr Gay"

Pechino - Non ci sarà nessun Mister Gay a Pechino. Il primo concorso di bellezza è stato bloccato dalla polizia. Gli organizzatori dell'iniziativa hanno fatto sapere che era stato salutato come una nuova apertura del regime verso la comunità omosessuale nel Paese.

L'intervento degli agenti La polizia di Pechino ha impedito ieri sera lo svolgimento di quello che doveva essere il primo concorso di bellezza gay in Cina, dove l’omosessualità resta ancora un argomento tabù. "L’evento è stato annullato - ha riferito all’Afp Wei Xiaogang, che avrebbe dovuto essere uno deimembri della giuria - penso che è legato alla questione dell’omosessualità". Per la prima volta in Cina, otto uomini dovevano concorrere oggi per il titolo di 'Mr Gay'. Il vincitore del concorso avrebbe, poi, rappresentato il Paese asiatico alla competizione mondiale Mr Gay, che si terrà in Norvegia il mese prossimo.

L'omosessualità in Cina Per anni, fino al 1997, l’omosessualità è stata punita dal codice penale cinese e fino al 2001 gli omosessuali erano considerati "malati mentali".

In Cina, un gigante che conta un miliardo e 350 milioni di abitanti, la comunità omosessuale è calcolata in circa 30 milioni di persone (20 milioni di uomini, e il resto donne).

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