Il cinema indiano sbarca in Lombardia con venti produzioni

Formigoni propone un gemellaggio, l’India è il primo produttore mondiale di pellicole. A maggio in città partirà il film festival

nostro inviato a Bombay

Gli spettatori indiani vanno pazzi per le montagne europee, considerate il massimo dello chic. Così registi e studiosi di Bollywood, la più grande industria cinematografica del mondo, si contendono le nevi di Sankt Moritz e Megeve. La missione della Regione a Bollywood è stata quella di convincere i produttori a preferire le scenografie lombarde. E chissà che il prossimo «Monsoon Wedding», film cult indiano premiato a Venezia nel 2001, non sia celebrato con vista lago di Como, sulle cui sponde già impazza George Clooney da Hollywood. Alla fine del primo round di incontri, Roberto Formigoni ha raccolto venti richieste di sopralluoghi sulle location lombarde. «Un ottimo risultato» spiega il presidente della Regione che, con l'assessore alla Cultura, Massimo Zanello, ha fatto da sponsor alle ambizioni cinematografiche della Regione.
Il mercato delle location, i luoghi che fanno da ambientazione per i film, è ricco e attraente ed è la prima fase di un rapporto con il cinema indiano che Formigoni vorrebbe sempre più stretto grazie agli scambi e alle coproduzioni. «Vi proponiamo un gemellaggio» l'affare offerto dal presidente della Regione durante un cocktail al quale sono state invitate majors come Nfdc, Dharma Productions, Adlabs, Studio 18, Amit Mehra, Maya Movies. Gli appuntamenti per avvicinare Bombay, che è stata ribattezzata Mumbai, sono due. Tra maggio e giugno partirà il Film festival indiano, durante il quale a Milano saranno proiettati film di Bollywood. A settembre sarà la volta del Doc festival, rassegna internazionale del documentario che avrà come nazione ospite l'India (fino allo scorso anno la sede della rassegna è stata Roma).
L'India, che conta oltre un miliardo di abitanti, è il primo produttore mondiale di film, con una quantità di pellicole che va dalle ottocento alle mille l'anno, e detiene anche il record dei biglietti venduti, grazie a una rete di dodicimila sale cinematografiche. Il cinema è una manìa nazionale e in questi giorni, tanto per dare un'idea delle passioni che si scaldano attraverso lo schermo, è un vero affare di Stato il caso Shilpa Shetty, la star indiana che durante il Grande fratello made in Londra è stata apostrofata con epiteti razzisti. Per sedare gli animi è dovuto intervenire il premier britannico, Tony Blair. In tv impazzano le scene incriminate, così come si rincorrono le immagini della coppia dell'anno, gli Angelina Jolie e Brad Pitt di Bombay che hanno appena annunciato il loro prossimo matrimonio. Entrare in un set tanto ricco avrebbe grandi ricadute positive, anche in termini di immagine e di turismo, su un pubblico sempre più internazionale e desideroso di aprirsi al mondo.
In Lombardia sono state censite oltre diecimila location e per renderle ancora più attrattive la Regione ha studiato un piano che va da facilities offerte alle case produttrici e alle troupe a consulenze gratuite sulle procedure per ottenere i permessi fino alla concessione di spazi destinati alle imprese cinematografiche indiane in trasferta.

Formigoni ha caldeggiato davanti a un nutrito parterre di operatori le credenziali della regione: «La Lombardia è la patria della televisione italiana, ospita centinaia di aziende che operano in questo settore e copre l'ottanta per cento della produzione». Un po' diversa la situazione per quel che riguarda il cinema, dove manca il primato della produzione. «Ma noi siamo i primi consumatori. Gli spettatori sono aumentati del 15 per cento nel 2006».

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