Cinema

Insetti, serpenti e Francis Ford Coppola: la verità su "Civiltà Perduta"

Tratto da un'incredibile storia vera, Civiltà perduta è un film che ha richiesto notevoli sacrifici durante la lavorazione, al punto che persino Coppola ha voluto dare un consiglio al regista James Gray

Insetti, serpenti e Francis Ford Coppola: la verità su "Civiltà Perduta"
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Civiltà perduta è il film del 2006 che va in onda questa sera alle 21.00 su Iris. Diretta da James Gray, la pellicola è tratta dal romanzo Z, La città perduta di David Grann che si basa su eventi realmente accaduti.

Civiltà perduta, la trama

Il protagonista della vicenda è Percy Fawcett (Charlie Hunnam), un esploratore con il sogno di riportare a galla lo stupefacente regno perduto di El Dorado, la città d'oro. L'anno è il 1925 e Fawcett decide di partire per l'Amazzonia, nella zona di Mato Grosso, per dare seguito alla sua ambizione, nella speranza di diventare l'esploratore più conosciuto della storia, grazie a una scoperta che, se effettuata, cambierebbe l'interno corso del mondo. L'uomo si imbarca insieme al figlio maggiore (Tom Holland) e a un amico (Robert Pattinson), con l'obiettivo di dimostrare che la città tanto decantata e da lui denominata Z, esiste davvero e che aspetta solo di essere scoperta. Ma le cose non vanno affatto come sperato e ben presto il sogno si trasforma in un'ossessione degna di un incubo.

Un mistero ancora da scoprire

Percy Fawcett è un personaggio che ha albergato a lungo nell'immaginazione degli appassionati di avventura e mistero. La spedizione che avrebbe dovuto restituire al mondo la grandiosità della cultura Inca e della città di El Dorado si tramutò in realtà in un viaggio senza ritorno. Fawcett e la sua squadra si inoltrarono nella foresta amazzonica, all'epoca popolata da tribù più o meno pericolose, e scomparvero nel nulla. Nel corso degli anni molte ipotesi sul destino della spedizione si sono susseguite, tra racconti tramandati oralmente e testimonianze raccolte dai giornalisti. Ma a distanza di quasi un secolo dagli eventi raccontati anche nel film di James Gray, il vero destinato di Fawcett rimanere ammantato di mistero, senza conferme ufficiali che possano mettere un punto ai dubbi o alle varie controversie. Quello che è certo è che la scomparsa di Fawcett ha dato ulteriore cibo a tutti coloro che sono convinti che i tesori delle antiche civiltà siano protetti da maledizioni.

I problemi del cast di Civiltà Perduta

Con tutti questi elementi a disposizione è facile intuire perché James Gray abbia deciso di portare Civiltà Perduta sul grande schermo. La lavorazione del film, però, non è stata sempre facile. I momenti peggiori, naturalmente, sono stati quelli delle riprese nella foresta, come raccontato dai protagonisti stessi del film al sito dell'Internet Movie Data Base. Charlie Hunnam ha ricordato: "Mi trovavo in questa piccola baracca su una collina e di punto in bianco mi sono svegliato alle tre di notte a causa di un rumore assordante, come se avessi un trapano pneumatico nell'orecchio. In realtà un insetto si era insinuato dentro al mio orecchio e aveva colpito il mio timpano, rimanendo bloccato. Era un lungo scarabeo con le ali. Ha continuato a cercare di inoltrarsi ulteriormente, non riuscendo ad uscire, battendo sempre le ali." Il ricordo della lavorazione non è stato piacevole nemmeno per Robert Pattinson, che ha ricordato la sua sosta nella foresta con queste parole:"C'erano ragni enormi e serpenti ovunque. E poi c'erano queste rane giganti e bellissime, di colore blu, che potevano ucciderti. Eravamo molto preoccupati per le vipere arboree che cadevano dagli alberi e potevano morderti in faccia. Qualche membro della troupe è stato morso al collo da un serpente. Quando io e Charlie siamo andati nella foreste vergine lo abbiamo fatto con dei machete spuntati, perchè i colombiani ci avevano avvisato di non uscire dal sentiero. Ci dissero che gli animali ci avrebbero lasciato in pace se non avessimo distrutto la giungla."

Il consiglio di Coppola a James Gray

Lamentele, queste, che non sorpresero affatto il regista James Gray. Nel desiderio di restituire allo spettatore la sensazione di una foresta vergine all'inizio del Novecento, James Gray scelse sin dall'inizio di girare in luoghi un po' sperduti della foresta pluviale, trovando un ambiente molto ostile alle riprese. Una vera e propria sfida che il regista sapeva di dover affrontare. Lo dimostra il fatto che, secondo IMDB, prima di partire per la sua destinazione, James Gray si mise in contatto con Francis Ford Coppola per avere dei consigli su come affrontare la foresta. Coppola aveva girato Apocalypse Now ed è diventata leggendaria la mole di sfide, ostacoli e minacce che la troupe dovette affrontare durante le riprese. Francis Ford Coppola rispose alla richiesta di James Gray con un consiglio diretto e laconico:"Non andare," gli disse, ricalcando lo stesso consiglio che lui stesso aveva ricevuto dal regista Roger Corman.

Gray, però, decise di non ascoltare il regista de Il padrino e si avventurò in un'esperienza che gli diede molto filo da torcere.

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