Errori, stipendi bassi e polemiche: la verità su Braveheart

Braveheart - Cuore impavido è forse uno dei film più famosi di Mel Gibson, ma è anche un lavoro pieno di errori e problemi

Errori, stipendi bassi e polemiche: la verità su Braveheart

In onda questa sera alle 21.31 su Rete 4, Braveheart - Cuore impavido è il film diretto e interpretato da Mel Gibson, che uscì al cinema nel dicembre del 1995 ed è diventato uno dei lungometraggi più amati tra quelli realizzati dall'attore. Braveheart racconta la vera storia di William Wallace, sebbene per farlo il regista e lo sceneggatore si siano presi delle libertà per necessità narrative.

Braveheart - Cuore impavido, la trama

Il film si apre nella seconda metà del Settecento, quando il trono di Scozia rimane senza un legittimo erede al trono, aprendo le porte a una sorta di guerra civile interna, in cui i nobili scozzesi combattono per accaparrarsi il trono. In questo caos generale, però, è l'Inghilterra che se ne approfitta: il re Edoardo I (Patrick McGoohan) organizza un consiglio reale fittizio e, attraverso di esso, condanna a morte tutti i nobili scozzesi, per potersi assicurare il potere anche nel regno confinante. Tuttavia, Malcolm Wallace (Sean Lawlor) decide di passare all'attacco e guida la vendetta contro l'esercito inglese: la rivolta, però, si sviluppa in una strage cruenta a cui sopravvive solo William Wallace (Mel Gibson), figlio di Malcolm. Vent'anni dopo, William torna nel villaggio natale, dove stringe di nuovo i rapporti con 'amico Hamish (Brendan Gleeson) e Murron (Catherine McCormack). Proprio la morte di quest'ultima, tanto amata da William, riaccenderà nell'uomo il fuoco della vendetta e della giustizia. Ben presto William diventa il simbolo della rivoluzione contro gli inglesi e il suo fascino è tale che persino la nuora del re inglese (Sophie Marceau) finisce con l'invaghirsi di lui. Tuttavia il destino di William non sembra né facile, né felice...

Tutti i problemi dietro la produzione

Sebbene oggi sia impossibile pensare a un William Wallace che non abbia le fattezze e la voce di Mel Gibson, all'inizio l'attore de La passione di Cristo non avrebbe dovuto vestire i panni del protagonista. Come si legge su Coming Soon, infatti, Mel Gibson era sicuro di essere di un decennio troppo vecchio per interpretare il ribelle scozzese: quando il film è stato girato Gibson andava già per i quarant'anni, mentre William Wallace cominciò la sua ascesa tra i nobili scozzesi intorno ai vent'anni. Mel Gibson alla fine, però, si lasciò convincere a interpretare Wallace davanti alla "minaccia" della Paramount Pictures, che asserì che avrebbe finanziato il film solo a condizione che Gibson interpretasse William Wallace, rappresentando una sorta di garanzia per il pubblico. E già da questo aspetto si poteva intuire che la produzione del film non sarebbe stata facile e senza intoppi. Tra i tanti problemi che la lavorazione del film dovette affrontare ci fu anche una polemica degli animalisti. Come si legge sul sito dell'Internet Movie Data Base, infatti, un'organizzazione animalista era molto preoccupata del trattamento ricevuto dai cavalli sul set. L'organizzazione che indagò proprio contro Mel Gibson era convinta che i cavalli usati nel film fossero veri e non cavalli finti creati e usati appositamente per le riprese. La questione andò avanti a lungo, finché un assistente di produzione non diede all'organizzazione le prove video che sul set e durante le riprese venivano usati solo animali meccanici e che nessun animale era stato maltrattato durante la lavorazione. Un altro problema, riportato da IMDB, riguardava gli stipendi delle comparse: i figuranti, infatti, venivano pagati circa trecento dollari a settimana: una cifra che può apparire alta finché non si apprende che tutti lavoravano circa quattordici ore al giorno. Tuttavia i veri problemi del film sono da ricercarsi negli errori e nelle inesattezze storiche. Ad esempio, il The Sun mostra come, durante la scena in cui Wallace guida i suoi uomini alla battaglia a cavallo, sullo sfondo si può vedere un'automobile: un anacronismo talmente grossolano che non ha bisogno di grandi spiegazioni. Per quanto riguarda gli errori storici, The Scotsman riporta come il vero padre di William Wallace - che si chiamava Alan e non Malcolm - non morì quando Wallace era piccolo, ma era in vita anche quando William fece partire la sua ribellione. Per quanto riguarda Argyle Wallace, lo zio che cresce William dopo che lui rimane orfano e che è interpretato da Brian Cox, si tratta di un personaggio di finzione. Anche il nome dell'amata di William è sbagliato: nel film viene chiamata Murron, ma in realtà il suo nome era Marian. Un cambiamento che Randall Wallace, lo sceneggiatore, avrebbe fatto per non correre il rischio di confondere il pubblico e farlo pensare a Robin Hood. Un'altra inaccuratezza storica riguarda la liason sentimentale tra William e Isabella di Francia, il personaggio interpretato da Sophie Marceau. Nel film i due sono uniti da un legame di tipo amoroso, tanto che alla fine del film viene dato per scontato che il bambino che Isabella porta in grembo sia in realtà il figlio di William Wallace. Nella realtà, invece, i due non si incontrarono mai. Come si diceva in apertura, dunque, Braveheart è un film ispirato a fatti storici realmente accaduti, ma, allo stesso tempo, è una pellicola che si è presa numerose libertà per rendere più coinvolgente ed emotiva la storia.

Interrogato proprio su questo aspetto in un'intervista riportata sempre da IMDB, Mel Gibson ha detto: "Alcune persone dicono che nel raccontare questa vicenda abbiamo incasinato la storia, ma la cosa non mi disturba, perché quello che io vi sto dando è un'esperienza cinematografica e credo che la priorità dei film sia di intrattenere, poi insegnare e poi ispirare."

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