Cinema

Il cappotto, i cubetti di ghiaccio, la corsa: le difficoltà di Patrick Swayze in Ghost

Ghost è diventato negli anni un vero e proprio cult, un film intramontabile che riesce a irretire sempre nuove generazioni: ma perché Patrick Swayze ha avuto tanti problemi a interpretare il protagonista?

Il cappotto, i cubetti di ghiaccio, la corsa: le difficoltà di Patrick Swayze in Ghost

Ghost - Fantasma è il film del 1990 diretto da Jerry Zucker che non ha davvero bisogno di presentazioni, visto che nel corso degli anni è riuscito a diventare un vero e proprio cult, al punto da registrare sempre ascolti da record ad ogni passaggio televisivo. La pellicola - che va in onda questa sera alle 21.21 su Canale 5 - è, al pari di film come Guardia del corpo o Pretty Woman, un titolo che si è trasformato nella pietra miliare di un genere e che, dunque, è sempre interessante rivedere alla luce dei cambiamenti sociali e culturali.

Ghost - Fantasma, la trama

Sam (Patrick Swayze) e Molly (Demi Moore) sono due giovani innamorati che stanno iniziando un nuovo capitolo della loro esistenza in un loft a New York. Lui è un impiegato in banca, mentre lei è un'artista: i due sembrano avere un futuro promettente insieme, come se avessero a disposizione tutto il tempo dell'universo per realizzare qualsiasi sogno o desiderio. Ma il destino si mette in mezzo e una sera, durante una presunta rapina, Sam viene colpito da un'arma da fuoco e perde la vita. Sospeso tra il mondo dei vivi e quello dei morti, impossibilitato a proteggere la donna che ama e che sembra essere in pericolo, Sam deve trovare il mondo per svelare il mistero dietro il proprio omicidio. Per questo decide di chiedere aiuto a Oda Mae Brown (Whoopi Goldberg), una sensitiva che riesce a sentirlo e che diventa il suo tramite per portare a termine tutte le faccende in sospeso. Tutto questo mentre Molly si avvicina a Carl (Tony Goldwyn), migliore amico di Sam, che sembra avere dei segreti che non vuole portare a galla.

Le difficoltà di Patrick Swayze

Ghost - Fantasma non è solo un film che è entrato di prepotenza nella storia del cinema, ma è anche la pellicola che, insieme a Dirty Dancing, ha contribuito a rendere Patrick Swayze un attore immortale, un interprete capace di sconfiggere l'oblio e la morte stessa grazie a due personaggi cinematografici che hanno fatto la storia e che sono entrati nel cuore di milioni di spettatori. Se in Dirty Dancing il suo ruolo era quello del canonino "bello e dannato", in Ghost il suo Sam è un personaggio in realtà molto dolce, gentile, che affascina proprio per la bontà del suo animo. Come si legge su IMDB, è stato Patrick Swayze a voler salire a bordo del progetto. Nell'intervista riportata si può leggere: "Avevo bisogno di fare Ghost per la mia anima. Venivo da Il duro del Road House e Vendetta Trasversale. Non volevo essere considerato solo un attore di film action." Il peso della presenza di Patrick Swayze nel film è stato tale che è stato sempre l'attore a suggerire che Whoopi Goldberg vestisse i panni di Oda Mae. Da sempre grande ammiratore dell'attrice, Patrick Swayze fu colui che insistette con la produzione affinché l'attrice di Sister Act avesse il ruolo di co-protagonista.

Tuttavia, nonostante questa grande partecipazione alle intenzioni del film, per Patrick Swayze girare Ghost - Fantasma ha avuto anche delle controindicazioni. Ad esempio, il fatto che il suo personaggio fosse un fantasma implicava che Sam fosse immune al freddo, per questo nelle scene girare all'esterno, in notturna, Patrick Swayze non poteva indossare né cappotti né altri abiti rispetto a quelli che il suo personaggio indossa per tutto il film. Peggio ancora, nella scena dell'inseguimento notturno tra le strade di New York, le temperature erano davvero molto basse. Dal momento che la scena includeva una corsa tutti avevano il fiatone. Sam, però, essendo un fantasma non può respirare e non si voleva che il suo respiro fosse visibile attraverso la condensa. Per questo il povero attore fu costretto a masticare ghiaccio per poter girare la scena ed essere credibile nei panni di uno spettro. Ma, come si legge sul sito dell'Internet Movie Data Base, per Patrick Swayze le sfide maggiori non son venute dall'aspetto fisico, quanto da quello emotivo e razionale.

Data la sua natura di fantasma, infatti, Sam è un personaggio che per gran parte del film si trova a essere più un osservatore che un elemento d'azione: per Patrick Swayze, da questo punto di vista, Sam è stato il personaggio più difficile che ha mai interpretato, proprio perché richiedeva un lavoro di sottrazione.

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