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Gotti, ecco perché Joe Pesci fece causa al film con John Travolta

Gotti - Il primo padrino è un film la cui realizzazione ha dovuto affrontare non pochi ostacoli, compresa una causa milionaria intentata dall'attore Joe Pesci

Gotti, ecco perché Joe Pesci fece causa al film con John Travolta

Diretto da David Connolly e arrivato in sala nel 2018, Gotti - Il primo padrino è il film che va in onda questa sera alle 21.10 su Rai Movie. Si tratta di una pellicola che racconta una fase della vita di John Gotti Sr., mafioso della città di New York a capo della famiglia Gambino che, oltre agli omicidi e ai crimini, deve la sua fama anche al suo aspetto sempre molto ricercato e facoltoso. Dopo una carriera passata a ribaltare i processi che lo volevano colpevolevo, Gotti venne arrestato per poi morire nel 2002 in carcere a causa di un cancro alla gola.

Gotti, la trama

Come si intuisce senza sforzo dal titolo scelto, Gotti è un film che poggia la lente d'ingrandimento sul regno mafioso di John Gotti (John Travolta), capace di passare dal ruolo di killer a quello di affiliato fino a prendere le redini della famiglia più potente di New York, i Gambino. Aiutato dalla sempre presente moglie Victoria (Kelly Preston), Gotti si fa notare tanto per gli abiti costosi ed eleganti che indossa, quanto per la sua capacità di aggirare la giustizia. Intanto il figlio maggiore, John Gotti Jr. (Spencer Lofranco) cerca di costruirsi una vita normale, ma la fama del padre gli rende impossibile avere un'esistenza simile a quella dei suoi coetanei, al punto da essere costretto ad abbandonare il college e a lavorare sulle strade proprio come aveva fatto suo padre. Tra omicidi e risse, tragedie personali e indagini del FBI, Gotti e la sua famiglia faranno di tutto per cercare di rimanere a galla, ma forse il tempo di John Gotti Sr. è arrivato al capolinea.

La causa di Joe Pesci

Come si legge sul sito dell'Internet Movie Data Base, Gotti è un film che sembrava non poter vedere la luce. La pellicola, infatti, è rimasta bloccata per sette anni nella fase di produzione. Questo perché dietro le quinte ci sono stati moltissimi cambiamenti riguardo registi, sceneggiatori e attori, come se fosse impossibile trovare le persone adatte per portare la storia del mafioso italoamericano sul grande schermo. E questa difficoltà nel fare casting adatti e sicuri comportò anche dei problemi legali per la produzione, che dovette scontrarsi con uno dei volti più noti di Hollywood e molto spesso protagonista di film legati al mondo di stampo mafioso. Come si legge sempre sul già citato sito, Joe Pesci era stato scelto inizialmente per interpretare Angelo Ruggiero. Si tratta dell'amico di famiglia e braccio destro di Gotti, l'uomo che rimase al suo fianco durante l'ascesa della famiglia Gambino e che gli coprì le spalle durante l'insediamento come nuovo leader. Un ruolo alquanto importante, per il quale Joe Pesci ingrassò quasi quattordici chilogrammi e per il quale gli era stato promesso un ingaggio di quasi due milioni di dollari.

Secondo la testimonianza riportata anche da The Hollywood Reporter, tra Joe Pesci e la produzione Fiore Films non c'era alcun contratto firmato e quindi nessun obbligo contrattuale che potesse legalmente essere portato in tribunale. Questo però non ha impedito all'attore di Quei bravi ragazzi di sentirsi derubato quando, invece di uno dei co-protagonisti, venne chiamato a interpretare un ruolo molto più piccolo. Sentendosi preso in giro dopo aver subito inutilmente una trasformazione fisica tipica dei grandi interpreti, Joe Pesci intentò una causa dal volore di tre milioni di dollari per essere ripagato dai danni subiti e la mancanza di un contratto vincolante per lui era solo una postilla che pensava di poter aggirare, dal momento che non solo dava per scontato che il progetto fosse andato in porto, ma soprattutto perché la Fiore Films annunciò la presenza di Joe Pesci in Gotti durante una conferenza stampa al Festival di Cannes. E nella denuncia di Joe Pesci si legge infatti che la casa di produzione "avrebbe segretamente deciso di utilizzare il nome e la presenza di Joe Pesci per promuovere il film, per poi magari inventare qualche pretesto per sciogliere il contratto, così da non dover pagare l'attore per la notevole pubblicità e il chiacchiericcio generato.

" Come riporta l'Express, la causa si concluse con un patteggiamento tra Joe Pesci e la produzione i cui estremi sono ignoti al di fuori delle parti.

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