Cinema

"I nostri nudi sui siti porno". La denuncia delle attrici italiane

Ci sono attrici che denunciano violenze e abusi sessuali, altre che segnalano di essere finite in filmati porno. Dal figlio di Muccino una nuova denuncia contro il cinema italiano

"I nostri nudi sui siti porno". La denuncia delle attrici italiane

Ci sarebbe un nuovo caso Me too ad agitare le acque del cinema italiano, come riporta il quotidiano la Repubblica che riferisce di alcune denunce raccolte da diverse donne nei confronti di un noto operatore dello spettacolo, un regista, oggi settantenne. Sarebbero diverse le segnalazioni raccolte dagli avvocati di Differenza Donna da parte di professioniste di varia età che, nel corso degli anni, hanno avuto a che fare con questo regista.

C'è che denuncia di essere stata palpata e molestata, altre che confessano di essere state baciate senza la loro volontà e si arriva fino a chi riferisce di vere e proprie violenze sessuali. Il quotidiano non rivela il nome dell'uomo sotto accusa ma parla di "serialità", perché nei racconti delle donne che hanno mosso le loro accuse emergerebbero tratti comuni, come le richieste di provare fino a tardi nei teatri deserti anche scene che nel copione non esistevano. Contro il regista in oggetto ci sono al momento due procedimenti aperti, uno dei quali davanti al giudice del lavoro perché per la causa penale sono decorsi i tempi. "Nel caso degli abusi fatti durante le prove lui era il datore di lavoro e le violenze sessuali multiple di cui è accusato sono avvenute nello spazio di lavoro", ha spiegato uno degli avvocati di Differenza Donna a Rep.

Ma ci sono anche casi ben più articolati, come quello delle attrici che, chiamate a recitare in una produzione shakespeariana, si sono trovate a essere, a loro insaputa, protagoniste di clip pornografiche con dei video catturati durante le registrazioni. "I video sono diventati virali e c'è anche il mio nome accanto a una descrizione esplicita e umiliante. Quando gliene ho parlato, il regista si è solo detto dispiaciuto", ha raccontato una vittima a Repubblica.

Il mondo dell'arte è pervaso dall'onda del MeToo e, come dimostrano questi casi, le presunte vittime denunciano anche a decenni di distanza dai fatti, com'è accaduto per la produzione di Romeo e Giulietta di Franco Zeffirelli. Ma c'è anche chi alza la voce senza aspettare troppo tempo, come ha fatto Silvio Leonardo Muccino, figlio di Gabriele Muccino, che ha da poco iniziato la sua carriera come assistente alla regia. "Ne ho viste svariate. E non ho mai visto un regista rivolgersi in maniera più vergognosa, maleducata e arrogante alla troupe come ho avuto modo di vedere in una recentissima esperienza di qualche giorno fa. Dagli assistenti agli operatori, dagli attori - anche i più giovani - finanche alle comparse, la maleducazione e le battute imbarazzanti erano distribuite equamente tra tutti", ha scritto il giovane, classe 2000, in un post sui social. Silvio Leonardo Muccino ha poi concluso: "Il Vecchio Cinema ne ha tante di storie di registi considerati dispotici e di aneddoti sul clima teso/litigioso/ folle/duro legato alle manie di questo o quell'altro regista.

Ma se questo spettacolo a cui si assiste, e che continua sotto traccia su produzioni in cui nessuno ha il coraggio, evidentemente, di dire cosa accade (quando è prassi ormai far firmare a tutti i membri della troupe dei documenti che attestano la sicurezza e il rispetto sul lavoro), allora mi chiedo dove sia il limite".

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