Modalità aereo, quanto siamo dipendenti dai nostri smartphone?

Modalità aereo è una commedia divertente con Paolo Ruffini e Lillo che, al di là dell'intento di far ridere, apre anche alla riflessione sulla diffusione degli smartphone

Modalità aereo, quanto siamo dipendenti dai nostri smartphone?
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Diretto da Fausto Brizzi e uscito nel 2018, Modalità aereo è la commedia che va in onda questa seraalle 21.20, su Rai 2. Come scrive Coming Soon, si tratta della prima pellicola che il regista ha realizzato dopo una lunga controversia legata a presunte molestie sessuali, che si è poi conclusa con la completa assoluzione e l'archiviazione del caso.

Modalità aereo, la trama

Protagonista della pellicola è Diego Gardini (Paolo Ruffini, anche co-sceneggiatore del film), un imprenditore di successo che, all'aereoporto, incontra Ivano (Lillo) e Sabino (Dino Abbrescia) che lo riconoscono e cercano di fare un selfie con lui. L'uomo, però, non solo non accetta di farsi una foto coi due addetti alle pulizie, ma non si preoccupa di trattarli con altezzosità, arrivando addirittura a minacciare di contattare i loro capi per fargli perdere il lavoro. Peccato che Diego non si renda conto che, lasciando il bagno dell'aeroporto dove è avvenuto l'incontro, si è lasciato indietro il telefono. Ivano e Sabino, dunque, decidono di vendicarsi dell'atteggiamento arrogante di Diego, rovinando la sua reputazione online, attraverso commenti problematici online, facendo acquisti a tutto spiano, compreso un soggiorno in un hotel di lusso. Diego si rende conto di non avere con sé il cellulare solo quando è ormai sull'aereo. L'uomo perde le staffe, tratta male la hostess Linda (Violante Placido) e cerca un modo per organizzare il recupero dell'importante smartphone. Non immagina affatto quello che lo aspetta allo sbarco e quello che, nel frattempo, sta succedendo online.

La dipendenza da smartphone

Modalità aereo è una pellicola che cerca di far ridere lo spettatore attraverso una riflessione su quanto sia diffuso l'uso dello smartphone e su quanto, al giorno d'oggi, gran parte della popolazione ha una forma di dipendenza dai telefoni, al punto che perderlo o non averlo a portata di mano può far sentire smarriti. Non è la prima volta che il cinema affronta la dilagante presenza dei cellulare nella vita delle persone: l'esempio più lampante del cinema italiano è senza dubbio Perfetti Sconosciuti, il film di successo che ha indagato la facilità con cui il cellulare è diventato in qualche modo il contenitore dei nostri segreti e delle nostre informazioni sensibili, delle nostre bugie e dei nostri ricordi, capace di essere una sorta di "bomba a orologeria" che può distruggere la vita al di fuori dello schermo, proprio come dimostra il film con Marco Giallini e Valerio Mastandrea. Modalità aereo non ha queste velleità di riflessione sociale, ma allo stesso tempo non può fare a meno di portare sullo schermo il ritratto di un uomo profondamente legato al suo telefono, al punto da sfiorare quasi il patologico. In effetti il discorso sulla dipendenza da dispositivi digitali sta dilagando sempre di più, soprattutto tra i più giovani. Secondo quanto riporta l'Ansa, questa dipendenza ha un nome: si tratta della Nomofobia, e consiste in una sorta di ansia sociale legata all'idea di non essere presenti online, di essere e/o sentirsi tagliati fuori dalla vita della rete che, in qualche modo, comincia ad essere più importante di quella reale. Questo disturbo, che è più diffuso in una fascia d'età che va dai diciotto ai venticinque anni, non riguarda solo la dipendenza dal cellulare, ma è strettamente legato anche al dilagare dei social media. Facebook, Instagram e ora Tik Tok, soprattutto tra i più giovani, sono diventati la "piazza virtuale" dove si stabiliscono amicizie, si costruisce la propria identità e si ottiene il riconoscimento della propria esistenza attraverso i like e quello che è chiamato engagement rate. Più questo è alto, più interazioni ci sono sul profilo, più gli utenti si sentono meglio con sé stessi. E questo, come in un circolo vizioso, porta al bisogno di essere sempre online, di essere sempre raggiungibili e, di fatto, a essere dipendenti dal telefono. L'AGI riporta i risultati del Rapporto Eures secondo il quale l'ottantadue per cento dei giovani corre il rischio di sviluppare una forte dipendenza dallo smartphone. Si tratta quindi di un "problema sociale" che sta aumentando la sua diffusione e che diventa sempre di più una vera e propria malattia da tenere sotto controllo, visto che la dipendenza daò telefono può portare anche allo sviluppo di altre patologie, come la depressione.

Da questo punto di vista, allora, pur coi suoi toni leggeri e volti solo a costruire un impianto diegetico che faccia sorridere, Modalità aerea mette in scena una realtà che ormai è sempre più diffusa e che meriterebbe una riflessione e una maggiore attenzione.

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