Sorrentino e Servillo, una storia d’amore per aprire Venezia con "Grazia"

Il nuovo film del regista premio Oscar inaugurerà la Mostra del cinema. Protagonista anche Anna Ferzetti

 Sorrentino e Servillo, una storia d’amore per aprire Venezia con "Grazia"
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Le riprese sono iniziate lo scorso 7 marzo e sono durate fino a metà maggio ma è già stato annunciato come il film che aprirà la 82a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia in programma dal 27 agosto al 6 settembre 2025.

Si tratta di La Grazia , undicesimo film scritto e diretto da Paolo Sorrentino con il suo attore feticcio (sette i titoli insieme a partire dal primo L’uomo in più presentato proprio a Venezia), Toni Servillo, e Anna Ferzetti che finalmente potrà dimostrare tutta la sua versatilità nel ruolo probabilmente più importante della sua carriera. La trama è segreta nonostante il centinaio di persone della troupe che si sono mosse tra Torino, con una breve incursione tra Mantova e Milano, e Roma. A dicembre Paolo Sorrentino, alle Giornate professionali di Sorrento, aveva rivelato che «sono una ventina

d’anni che io e Toni aneliamo al cosiddetto film d’amore. Un film alla Truffaut, alla Sauteti».

Dunque La Grazia , prodotto da The Apartment, società del gruppo Fremantle, da Numero 10 dello stesso Sorrentino, e da Piper-Film che distribuirà il film in Italia (all’estero se ne occuperà Mubi), è un film incentrato su una relazione amorosa che, giocoforza, investirà il personaggio interpretato da Toni Servillo e quello di Anna Ferzetti.

Un film quasi cotto e mangiato, si direbbe urgente per Sorrentino che si è affidato ai suoi consueti collaboratori, come Cristiano Travaglioli al montaggio, Daria D’Antonio alla fotografia, Carlo Poggioli ai costumi, per costruire un racconto sulla relazione tra un uomo adulto (Servillo ha 66 anni) e una donna più giovane (Ferzetti ne ha 42). Qualche giornale ha anticipato che si tratterebbe di un presidente della

Repubblica che sta per finire il suo mandato cosa che potrebbe avere un duplice significato legato al titolo visto che il capo dello Stato può concedere la grazia.

Ma lo scopriremo solo a Venezia dove lo aspetta a braccia aperte il direttore

Alberto Barbera felice del ritorno in concorso del premio Oscar, dopo il successo nel 2021 di È stata la mano di Dio , «con un film destinato a lasciare il segno per la sua grande originalità e forte sintonia con il presente».

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