Per il Cinese oggi è il giorno della verità

Claudia B.Solimei

da Bologna

Logorata dalle polemiche sulla legalità, per la prima volta ieri si è spaccata la maggioranza di centrosinistra che sostiene il sindaco di Bologna Sergio Cofferati, chiamata al voto dai Verdi. In ballo c’era un ordine del giorno per impedire lo spegnimento al sabato di «Sirio», il sistema di telecontrollo che vigila sull’accesso delle auto al centro storico, come prevede un recente accordo tra amministrazione e commercianti. I Verdi, anche loro, ne hanno fatto una battaglia di legalità, ponendo al sindaco un ultimatum («O Sirio resta acceso o siamo fuori dalla maggioranza») e presentando un ordine del giorno da votare in Consiglio comunale.
Cofferati ha definito la mossa ostile alla maggioranza, ma il partito di Pecoraro Scanio, dopo avere ottenuto l’iscrizione dell’odg ai lavori del Consiglio, insieme a Rifondazione ha votato con l’opposizione di centrodestra contro Ds e Margherita, finiti in minoranza, per avviare subito la discussione. Per motivi procedurali, però, serviva la maggioranza dei 2/3 e il dibattito è slittato a data da destinarsi. I Verdi si sono detti comunque soddisfatti, anche se il Comune ha già ribadito che «Sirio» sarà spento.


Sollevati per ora i Ds, che sono riusciti a disinnescare l’ultimatum al sindaco. Oggi il Cinese riporterà in giunta il suo documento sulla legalità: dopo i proclami battaglieri della prima ora, Rifondazione comunista presenterà un maxi-emendamento al testo.

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