Cronache

«Dopo cinque mesi non se ne può più»

Carissimo Lussana, da circa 5 mesi si continua a parlare, leggere e vedere tutto quanto riguarda le farsesche vicende del Genoa e le stravaganti e poco liete avventure del suo Presidente (a proposito, è o non è stato inibito per 5 anni dalla carica? com’è finita questa storia?). Mi creda, il tutto comincia ad essere veramente troppo e ritengo che la misura sia colma, specialmente se si considera che a Genova esiste un’altra squadra che, affidata a mani sapientemente esperte da un Presidente-manager che sa far quadrare bene i conti, sta comportandosi egregiamente in campionato, coppa Italia ed in Europa, impiegando pressoché esclusivamente giocatori italiani e lanciando in orbita giovani di belle speranze e buon talento.
Tralasciando ovviamente in questa sede la trattazione di questioni di carattere politico e/o amministrativo locali ben più importanti, parlando di calcio viene spontaneo chiedersi come mai esperti giornalisti della carta stampata e delle emittenti televisive locali trascurino, o perlomeno concedano minor risalto alla formazione blucerchiata che, di conseguenza, viene scarsamente apprezzata anche dalla stampa nazionale a vantaggio di altre squadre che non ritengo siano assolutamente migliori della nostra: Palermo, Roma, Fiorentina, Lazio, Reggina, per citarne alcune.
Pertanto invito cortesemente Lei ed i Suoi colleghi ad avere migliore attenzione e considerazione nei nostri confronti dedicando maggior spazio e rilievo all’amata Sampdoria. E non dimentichiamoci dello Spezia che sta volando in alto coi suoi valenti «aquilotti» (quali derby si prevedono...)! Comprendo perfettamente le sofferenze dei genoani che, forse un po’ tardivamente, cominciano a conoscere e capire cosa sia effettivamente successo alla loro Società: ne fanno testimonianza le diatribe scoppiate tra i varii gruppi dei loro tifosi, ma è fuor di dubbio che ormai devono rassegnarsi a restare in serie C e da lì riprendere il cammino verso più alte mete,se ci riusciranno.

Auguri.

Commenti