Cinque milioni di bimbi uccisi non interessano

Cinque milioni di bimbi uccisi non interessano

(...) Aiachini non ha portato un attacco alla pratica dell’aborto, non ha inteso colpevolizzare i medici che praticano l’aborto come peraltro prescritto dalla legge. L’intervento fatto per illustrare la sua mozione di sentimenti è stato indirizzato esclusivamente a sottolineare l’incredibile dato dei cinque milioni di aborti. Considerando tra l’altro solo quelli legali, registrati ufficialmente nelle strutture sanitarie. Il consigliere ha voluto solo ricordare cosa rappresentano i bambini mai nati. «Si tratta in sostanza di persone che avrebbero potuto rimpinguare la nostra comunità, contribuire forse a renderla più varia più ricca, più aperta o magari anche solo più attenta alle necessità ed alle debolezze di taluni, all'esigenza di tenerne conto nella distribuzione delle disponibilità economiche, nella articolazione delle opportunità - ha sottolineato Aiachini - Si tratta di persone che avevano titolo, una volta generate, ad aver l'attenzione della comunità non meno delle altre, ad esser, occorrendo, soccorse, sostenute, considerate; persone che avrebbero dovuto rispondere altresì all'obbligo di concorrere alla crescita della comunità nazionale, offrendo le loro peculiarità, i talenti di cui avrebbero disposto».
Poi, appunto, la precisazione circa lo scopo tutt’altro che polemico dell’intervento: «Non intendo, sia ben chiaro, ergermi a giudice di chi ha deciso sulla propria pelle l'atto interruttivo - prosegue il consigliere - Non mi spetta, non me ne ritengo capace, non credo che alcuno possa permettersi di esprimere valutazioni generiche e magari fuorvianti sul dramma che certamente grava già su quelle persone, se non subito in seguito. Eventualmente, questa è una esortazione alla coscienza di ciascuno di noi, per chiederci se la comunità fa abbastanza per sostenere chi si trova in difficoltà di fronte alla prospettiva di dover accudire ad un figlio. Io chiedo a voi che mi ascoltate di pensare a quei mancati concittadini che senza colpa non hanno fruito del sommo bene costituito dalla vita e vi propongo, alla stregua di altre manifestazioni simili che sempre ci hanno trovato concordi, di osservare un minuto di raccoglimento in loro ricordo».
Appunto, lo si è fatto molte volte in passato. Non questa volta. Il Pd ha chiesto una sospensione della seduta. Si sono riuniti i capigruppo. E hanno deciso di non concedere il minuto di silenzio. Una linea cui si sono attenuti tutti i consiglieri di maggioranza: Rifondazione, Comunisti Italiani e Pd, compresi tutti i rappresentanti di ispirazione cattolica. L’Udc invece ha votato - ma invano - insieme a Lega e Pdl per concedere il raccoglimento.

Un gesto, quello della maggioranza, che non condizionerà certo la politica internazionale e neppure potrà modificare qualcosa nei problemi quotidiani del Municipio, ma che lascia un segno importante dal punto di vista dei valori e di chi molte volte li sostiene a parole. Magari anche nelle canoniche, durante le campagne elettorali.

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