Cinque successi in quattro mesi

Cinque acquisizioni di attività petrolifere in quattro mesi: è il biglietto da visita che Eni presenta al mercato. A febbraio il gruppo ha annunciato infatti il rafforzamento della propria presenza in Congo con l’acquisizione delle attività operative «onshore» svolte dalla Maurel & Prom per un investimento complessivo di 1,434 miliardi di dollari. Dal Congo all’Angola, dove ai primi di aprile Eni ha firmato con la compagnia Sonangol un «memorandum of understanding» per l’acquisizione di una quota del 13,6% nell’Angola Lng, consorzio impegnato nella costruzione di un impianto per la liquefazione del gas dalla capacità di 5 milioni di tonnellate l’anno. È sempre di aprile l’annuncio del acquisizione, attraverso il consorzio Enineftegaz, del secondo lotto degli asset Yukos in liquidazione, per 5,83 miliardi di dollari.

Pochi giorni fa Eni ha poi rafforzato la presenza in Alaska, rilevando il restante 70% del giacimento a olio di Nikaitchuq, situato sia «onshore» che «offhsore» nell’estremo nord dell’Alaska. Ieri, l’annuncio dell’operazione messicana.

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