Ciociaria in festa, arriva l’Under 21: in realtà si celebra «Frosinonelandia»

Un premio per una piazza che merita la serie cadetta

Scavalcata la delusione per la sconfitta patita dal Frosinone al «Dino Manuzzi», i sostenitori gialloblu sono già con la mente rivolta alla sfida di domani sera, quando al «Matusa» gli Azzurrini di Pierluigi Casiraghi affronteranno in amichevole la Repubblica Ceca. Il che rappresenta una sorta di «attento ringraziamento» da parte del palazzo del calcio nei confronti di una piazza che ha dimostrato in poche settimane di meritare la categoria cadetta: i tesserati del cavaliere Stirpe stanno infatti onorando al meglio il loro primo campionato professionistico e i fan hanno mostrato una profonda maturità, raggiunta di pari passo con la squadra di Iaconi.
Così il 2 a 1 subìto in Romagna stavolta mette meno tristezza, anche perché la zona calda della classifica resta a debita distanza. Inoltre aggiungiamo pure la sorpresa della convocazione del partenopeo Francesco Lodi, genio incompreso lo scorso anno a Empoli ma che in Ciociaria sta mostrando numeri straordinari. Senza calcolare i gol di pregevole fattura che avevano affossato Lecce e Bologna, anche a Cesena il «mancino» ha messo in mostra giocate d’alta classe, non ultimo il passaggio filtrante dal quale è nato il gol di Margiotta nel finale del match disputato sabato pomeriggio. Va, per questo motivo, sottolineato il commento che sul gioiello di famiglia aveva esternato proprio Iaconi all’indomani dell’ultima partita vinta dai ciociari in casa: «Francesco è un ragazzo splendido e ha margini di miglioramento. Se si perfeziona in alcune cose può fare una grande carriera».
Messaggio rivelatore, con i tifosi del Frosinone esterrefatti dalle giocate e quelli del Napoli a mangiarsi le mani, visto e considerato che il talentuoso centrocampista è stato molto vicino, e in più di un’occasione, a vestire la maglia che fu anche di Maradona. Ma il rischio non è di casa nei club che hanno blasone. Peccato, magari il calcio avrebbe tutto un altro fascino. E probabilmente, con qualche bidone straniero in meno e giocatori italiani provenienti nelle categorie inferiori promossi al proscenio, l’appeal del football sarebbe diverso.

Ad esempio potrebbe somigliare al fascino nascosto di Frosinone e della sua squadra, vista l’attenzione rivolta ora un po’ da tutti a quella che, per il momento in maniera forse generosa, ci azzardiamo a battezzare «Frosinonelandia». Del resto, i colori sono uguali a quelli del Chievo.

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