Diego Pistacchi
Cè scritto proprio «narco-sale» sullordine del giorno approvato dalla circoscrizione Centro Est. Non ci sono giri di parole che possono nascondere lennesimo successo di Rifondazione Comunista e consentire alla Margherita di dire che non è vero e che va interpretato il concetto. No, la circoscrizione ha davvero approvato la realizzazione di locali speciali per chi vuole andarsi a drogare in pace e con ogni comfort. Lo ha fatto senza pudore e per di più con un voto allunanimità. Ha incassato infatti anche un bel po di voti dallopposizione.
Lunica cosa che ancora non è scritta nero su bianco è lesatta collocazione della struttura che farà ancor più di Genova la città capitale dei no global, la patria della droga e dei drogati. Ma non ci vuole molto a capire dove Rifondazione e compagni pensano di realizzare la «narco-sala». Il documento approvato allunanimità si riferisce infatti alla situazione di degrado in cui versa la zona di Famagosta e di Santa Brigida. È quindi intuibile che lidea della circoscrizione sarà quella di trovare lo spazio idoneo là proprio dove tutti i cittadini si lamentano per linvadente presenza dei tossicodipendenti sotto casa. Allordine del giorno della seduta infatti cera proprio la questione della sicurezza in zona Santa Brigida. Una questione vecchia di qualche mese ma alla quale il Comune non era ancora riuscito a dare una risposta. O meglio, il sindaco Giuseppe Pericu aveva garantito ai residenti di Santa Brigida la disponibilità a installare tre cancelli per chiudere laccesso a sbandati e drogati. Lidea peggiore che un centrosinistra sempre più schiavo di Rifondazione possa avere. E difatti i compagni più compagni sono saltati su e hanno fatto in modo che tra i cittadini e il sindaco ci si mettesse di mezzo la circoscrizione.
Il consiglio ha così discusso sullopportunità di intervenire, di creare un perecorso storico culturale per valorizzare la zona, di procedere con la manutenzione di alcune strutture. Sembrava comunque una cosa di cui discutere senza troppe difficoltà. Se anche Rifondazione avesse fatto storie con i cancelli, la presenza di molti cittadini in aula avrebbe convinto qualche consigliere di maggioranza ad approvare comunque le opere a tutela della gente perbene. La maggioranza non sarebbe certo saltata per questo. E invece no. «Grazie a una manovra studiata dalla sinistra - spiega Milena Pizzolo, capogruppo di An in circoscrizione - il documento da approvare conteneva un esplicito riferimento alla creazione delle narco-sale, un progetto già sperimentato allestero e che la sinistra intende portare avanti tramite alcuni parlamentari italiani». La rappresentante di An ha chiesto di cancellare la parte delle narco-sale e si è detto disponibile a votare la proposta della sinistra con questa unica correzione.
La maggioranza però ha fatto solo finta di accettare. Ha evitato di centrare lattenzione sul problema dei locali per i drogati, tanto che la Pizzolo ha lasciato laula, convinta «che ormai si andasse verso unapprovazione del documento depurato della parte più improponibile». Lillusione è durata poco. Rifondazione ha puntato i piedi, e il documento è stato presentato, e sottoposto al voto senza ritocchi. Ed è stato approvato con tutti voti favorevoli. Anche con quelli dellopposizione presente in aula. «È vero, abbiamo votato quella delibera - spiega Luciano Gandini, consigliere di Forza Italia -. Abbiamo letto lesplicito riferimento alla creazione di narco-sale, ma è anche vero che si tratta di un semplice esercizio politico che lascia il tempo che trova. La questione non è regolamentata da una legge nazionale, per cui la circoscrizione non può da sola fare una cosa del genere. Noi invece abbiamo votato a favore del resto del documento.
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