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Cisolla spinge l’Italia oltre Cuba Con il Brasile è l’ora delle rivincite

Nuovo successo azzurro ai mondiali di volley. Domani la sfida ai campioni che ci negarono l’oro ad Atene

Francesco Rizzo

È l'unico azzurro a non aver mai cambiato la maglia del club lungo l'intera carriera. Dieci stagioni alla Sisley Treviso, la squadra della città dove è nato, la squadra in cui è l’unico trevigiano. Alberto Cisolla vuole distinguersi come «mister fedeltà», ma intanto compare sui radar del Brasile e della Francia, le avversarie degli azzurri negli ultimi due match della seconda fase del mondiale giapponese, in agenda domani e dopo a Hiroshima. Match decisivi per arrivare a giocarsi le medaglie. Meglio affrontarli con un Cisolla così.
I suoi 22 punti sono il succo del 3-1 di ieri su Cuba: per festeggiare la sua presenza numero 125 in azzurro, il 29enne martello che ama il biliardo e lo sci e si ispira a Lollo Bernardi, pilota l'Italia al successo contro un avversario storico. E se il conto delle sconfitte con i caraibici resta leggermente superiore (41 in 77 appuntamenti), quelle divise bianche, rosse e blu ricordano emozioni come il primo oro iridato dell'armata-Velasco, vinto a Rio de Janeiro nel 1990 proprio contro Cuba. Che oggi ha un presidente federale di nemmeno 40 anni, lo stesso Raul Diago un tempo rivale degli azzurri sotto rete, una squadra molto giovane, una collezione di atleti esplosivi che sorridono entusiasti e poi sembrano smarrirsi in pochi minuti, un progetto che vuol ripartire dimenticando i giocatori fuggiti da questa parte dell'oceano. Ieri sono rimasti aggrappati al primo set finché il nostro muro e i loro errori hanno chiuso il conto, non hanno reagito nel secondo per poi approfittare di un nostro calo nel terzo e lì, tuttavia, fermarsi. Per Cuba è la quinta sconfitta su sette incontri in questo mondiale. Oggi l'Italia vola più in alto.
Vola più in alto, difende, mura, mostra di migliorare rispetto alla prima fase. Applaude la conduzione e i colpi di classe del palleggiatore messinese Vermiglio; i 6 muri e le battute del centrale trevigiano Semenzato, arrivato in Giappone come probabile ultimo escluso, poi arruolato per l'infortunio di Tencati e ora titolare dopo aver sbagliato la sua prima partita; il contributo di Fei e Cisolla, due dei migliori dieci bomber del mondiale. L'aspetto negativo è che l’Italia spreca ancora, non ha la continuità di una macchina da volley ma al mondiale c'è una battaglia quasi tutti i giorni e intanto ieri la Francia è andata al tie-break contro gli Usa, la Bulgaria si è trovata 1-1 con i tedeschi. Solo la Polonia, leader del girone di Sendai davanti alla Serbia, non ha ceduto un solo set dall'inizio del torneo e ora punta alle finali.
Finali che per noi passano attraverso la tremenda doppia sfida con Brasile e Francia: contando anche i bulgari, ci sono quattro grandi squadre per due posti e il quoziente punti complica l'intrigo e rende più pesante il pallone. Non bastassero le motivazioni, si presentano due rivincite per l'Italia, alla terza stagione sotto la guida tecnica di Gian Paolo Montali, finora capace di raccogliere due ori europei e un argento olimpico, ma reduce da un'estate di forti tensioni con la squadra. I sudamericani, iridati in carica, hanno vinto l'oro di Atene contro di noi e sono la solita collezione di assi - come Giba e Gustavo - che il pubblico italiano ammira da tempo in A1. I francesi ci hanno dato la paga quasi sempre nel 2006 e con loro è un derby e anche un test a porte chiuse. «Affronteremo la partita contro il Brasile come fosse l'incontro per l'oro - spiega Montali -: per chi uscirà sconfitto, infatti, sarà un’impresa raggiungere le semifinali».

E queste occasioni tornano solo ogni quattro anni.

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