Citroën C1, city-car frizzante

Massimo Mambretti

da Marsiglia

Spetta a Citroën C1 prima che alle «sorelle», ovvero Peugeot 107 e Toyota Aygo, presentarsi al pubblico italiano. Infatti, la più piccola delle vetture del Double Chevron, che va a chiudere in basso l’offerta di utilitarie della marca francese, sarà in vendita dal 10 giungo in una gamma di 11 versioni. L’articolazione si deve ai tre livelli di allestimento - City, Amic1 e Bac1 - che dovrebbero costituire, unitamente all’aspetto impresso dallo specifico frontale, il vero segno di distinzione di questa vettura rispetto alle «consanguinee». Non cambia, infatti, né la disponibilità di carrozzerie a 3 e 5 porte né l’offerta di motori, che si basa sul tre cilindri a benzina di un litro da 68 cv, d’origine giapponese e abbinabile anche al cambio meccanico-robotizzato SensoDrive, e sul quattro cilindri turbodiesel common rail della famiglia francese HDi di 1.4 litri con 55 cv. Entrambi, ovviamente sono Euro 4.
Spettandole l’onore del debutto, è già definito il range dei prezzi. Parte dagli 8.500 euro dell’essenziale 1.0 C1TY a tre porte per arrivare ai 12.750 euro della più completa 1.4 HDi 55cv BAC1 a 5 porte attraverso, per esempio, i 9.500 euro della 1.0 AMIC1 con carrozzeria a tre porte piuttosto che gli 11.250 della turbodiesel AMIC1 a cinque porte. Il fattore prezzi è quello su cui, ancora più dell’aspetto, punta ognuno dei tre marchi per affermare la propria creatura.
La 1.0 AMIC1 protagonista della prima presa di contatto lascia alla più costosa BAC1 accessori di serie come i cerchi in lega, l’hi-fi con Cd e il climatizzatore - ottenibili però a richiesta - ma, rispetto alla C1TY, monta gran parte di quello che ci si attende da una moderna city-car. Infatti, all’Abs e agli Airbag frontali affianca anche quelli laterali, il servosterzo, gli alzacristalli elettrici, la chiusura centralizzata e il divano posteriore sdoppiabile e con poggiatesta. Le porte posteriori rendono agevole accomodarsi sul divano posteriore dove, a dispetto di quanto si potrebbe pensare, anche due adulti trovano adeguata ospitalità, grazie alla buona volumetria dell’abitacolo che, ovviamente, ha «cannibalizzato» quella del vano di carico.
Alla guida sorprende subito il rendimento del piccolo motore, che grazie alla potenza elevata in rapporto alla cilindrata e alla coppia ben distribuita soddisfa sia per la prontezza di risposta e l’elasticità sia per il temperamento vivace. Le percorrenze medie, stando al dichiarato, si attestano a più di 20 chilometri con un litro.

La gradevolezza della guida è completata dalla maneggevolezza e dal comportamento prevedibile e, fondamentalmente, sano.

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