Citroën, piani ambiziosi e 2007 in crescita Nuovo capo in Italia

Favey, chiamato alla direzione commerciale in Francia, passa il testimone a Imparato

da Milano

Cresce Citroën in italia. Nei primi 10 mesi dell’anno la casa francese ha registrato oltre 114mila immatricolazioni, il 6% in più rispetto all’anno precedente e pari al 5,38% di quota di mercato. Questi risultati collocano il costruttore al quinto posto nella top ten delle vendite in Italia e al quarto posto se si considerano le sole consegne a clienti privati.
Citroën gode di buona salute anche a livello mondiale. Nei primi 9 mesi, le immatricolazioni complessive hanno toccato quota 1,113 milioni di esemplari, pari a una crescita del 2,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, per una quota mercato cresciuta dello 0,2 per cento.
All’origine dell’affermazione di Citroën vi è la qualità dei prodotti che hanno dimostrato di avere uno speciale appeal e l’ampiezza della gamma, la più completa della storia del costruttore: è composta da 10 berline, 4 monovolumi, un multispace e un Suv, l’originale C-Crosser.
Analizzando le vendite si evidenzia un ottimo andamento di C3 (44mila immatricolazioni: più 22%) e di C1 (24.900 vendite: più 23%). Per la C4, Grand C4 Picasso e Xsara Picasso le immatricolazioni hanno raggiunto quota 26.500 unità. Incrementi ancor più significativi, rispetto al 2006, vengono dal settore dei furgoni, dove è stata registrata la crescita più elevata di tutto il mercato pari (più 60%, cioè 9.600 immatricolazioni, il 5% di quota di mercato).
Questi brillanti risultati hanno contribuito alla scelta di Alain Favey, attuale amministratore delegato di Citroën Italia, come direttore commerciale del mercato francese. A Milano sarà sostituito da Jean-Philippe Imparato, già capo zona per l’America Latina nel 1997, responsabile del mercato in Cina nel 2003 e dal 2006 a Parigi come direttore qualità fornitori.
Intanto, in relazione alle nuove tendenze di Citroën, il responsabile del brand, Gilles Michel, ha svelato i segreti della nuova generazione della C5, frutto di un elevato sforzo innovativo. «Abbiamo fatto - dice Michel - un grande lavoro sull’insonorizzazione. La gamma dei motori si articola su tre unità a benzina tra 126 e 215 cv e su quattro diesel. Sarà offerta con due tipi di sospensioni: metallica e idraulica HydrActive Plus derivata dalla C6. A regime, prevediamo di venderne 150mila l’anno, leggermente meglio del miglior risultato ottenuto dalla precedente generazione. Puntiamo molto sulla Cina, dove nel 2008 nascerà un nuovo centro stile, tanto che abbiamo deciso di produrla anche in quel Paese in uno stabilimento in fase di costruzione. Il tasso di conquista in Europa sarà del 55%, il 10% in più di quanto fece la vecchia C5. Citroën continua a creare nuove tendenze all’insegna della qualità e dell’affidabilità». In proposito, due saranno quelle predominanti nel futuro: la tradizione (radicalizzata ma ben proiettata in avanti) e l’ecologia. «Il nostro marchio - conclude Michel - è in forte aumento nella riconoscibilità, tanto da risultare quello più cresciuto negli ultimi 4 anni. Oltre il 50% delle nostre vendite hanno le emissioni inferiori a 140 g/km.

Per il prossimo quadriennio prevediamo una crescita del 30% grazie all’offensiva di prodotto e alla riduzione dei costi. Abbiamo una visione del futuro ambiziosa con 19 progetti in corso che ci consentiranno di coprire il 90% dell’offerta, oggi al 75 per cento».

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