da Roma
Cani antiesplosivo, mezzi Nbcr capaci di fronteggiare un eventuale attacco nucleare o chimico, tiratori scelti nei «punti sensibili» e diecimila angeli custodi. Una capitale blindatissima ieri ha accolto il presidente George W. Bush. Il piano di sicurezza ha maglie strettissime e ancora una volta mette a dura prova (dopo il vertice Fao) la pazienza dei romani. Ieri, a rendere la giornata infernale a Roma, ci si sono messi anche i «no war» che hanno paralizzato il centro da piazza della Repubblica a piazza Barberini per protestare contro gli Usa recitando il solito copione, cioè bruciando bandiere a stelle e strisce e arrivando perfino a contestare lesponente della segreteria nazionale del Pdci Manuela Palermi. Solo per un soffio, poi, è stata sventata unaltra iniziativa «coreografica» di Action, lorganizzazione dei «disobbedienti» di Nunzio DErme: il blitz è stato intercettato e impedito dalla polizia. Alle 16.10, comunque, quando lAir Force One è atterrato a Ciampino, laeroporto era deserto, perché lo scalo è chiuso al traffico fino alle 13.30 di domani, quando laereo Usa lascerà Roma. Ancora prima dellatterraggio erano state predisposte capillari misure di sicurezza con controlli a tappeto soprattutto nellarea riservata al trentunesimo Stormo dellAeronautica, dove si è poi fermato lAir Force One. Un esercito di Nocs, carabinieri, poliziotti, finanzieri, cecchini e agenti della Cia hanno atteso che Bush salisse prima sul mezzo interpista, «bonificato» con lausilio di unità cinofile anti-esplosivo, e poi sulla limousine blindata per raggiungere Villa Taverna, ai Parioli. La «sfilata» presidenziale non è passata inosservata, con in testa volanti della stradale, auto della polizia, 4 mini-van dei Nocs, una delle due limousine americane, 2 furgoni dei reparti speciali e, dopo la seconda limousine, altre 4 auto dei Nocs. In base al protocollo di sicurezza era impossibile sapere in quale delle due limousine sarebbe stato fatto sedere il presidente. Stesso discorso per il percorso, scelto allultimo momento tra i 6 possibili, che ha toccato il Gra, lAppia, il lungotevere e infine i Parioli, per una durata di 33 minuti. Naturalmente il traffico è stato chiuso «a soffietto» al passaggio delle 15 auto, mentre un elicottero della polizia ha seguito tutti gli spostamenti di Bush, inviando le immagini a questura e carabinieri. Per tutta la durata del soggiorno del presidente americano, lAeronautica militare è pronta a far scattare il piano «Jupiter», che prevede limpiego di caccia intercettori. Niente è stato lasciato al caso, come sanno bene i romani, che hanno assistito in questi giorni a perlustrazioni, «bonifiche» di tombini e cestini dei rifiuti, rimozione di cassonetti, chiusura di strade e parcheggi proibiti. Top secret la mappa degli spostamenti, soggetta a variazioni dellultima ora, mentre i blocchi del traffico saranno numerosi, e chi ne cadrà «vittima» potrebbe anche vedersi «congelare» per alcuni secondi cellulari e altri dispositivi elettronici a distanza.
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