La città dice addio ad Attilio Viziano

Ha lasciato i suoi 26 anni lì, stesi sull’asfalto insieme ai suoi sogni a venti chilometri da Rapallo, terza tappa del Giro d’Italia. È morto così, ieri pomeriggio, Wouter Weylandt, corridore belga della Leopard-Trek. Mentre si sperava ancora in un miracolo, è stato il medico del Giro, Giovanni Tredici, a confermare la morte di Wouter. La tragedia, comunicata alla fine della tappa (vinta dallo spagnolo Angel Arcos Vicioso), ha scosso tutti tanto che è stato annullato il cerimoniale di tappa. Intanto la procura di Chiavari ha aperto un’inchiesta sull’accaduto. L’assessore alla Sanità Claudio Montaldo, ha confermato che la macchina sanitari ha funzionato alla perfezione, anche se la tempestività non è servita. Lo stesso Montaldo ha seguito al telefono minuto per minuto i concitati tentativi di salvare la vita al giovanissimo ciclista. Tutta la comunità di Rapallo è affranta. «Rapallo con gli sportivi di tutta Italia e l’Italia intera piange la morte del giovane professionista di origine belga. Non mi sento di aggiungere altro se non porgere le sincere condoglianze alla moglie di Wouter Weylandt e ai familiari.

Tutta la città di Rapallo, commossa è vicina a loro»: lo ha detto il sindaco di Rapallo, Mentore Campodonico, che si trovava sul traguardo di Rapallo per quella che doveva essere una giornata di festa con l’arrivo del Giro d’Italia.

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