La città del futuro ostenta il suo passato

Ancora una volta l’arte è protagonista a Roma. Per questa occasione addirittura in pieno centro. Il terzo appuntamento di Enel Contemporanea si chiude infatti a piazza del Popolo con una installazione di Patrick Tuttofuoco. L’opera, dal titolo Future City, ricalca quelli che sono stati gli intenti della manifestazione di Enel, iniziata alcuni mesi fa con l’opera di Angela Bulloch sull’Ara Pacis, che è proseguita poi con l’installazione di Jeppe Hein alla Garbatella e che così si conclude. Il giovane artista, da qualche anno ormai conosciuto a livello nazionale e internazionale, ha voluto lavorare su un duplice binario. L’idea base infatti, dalla quale poi ha preso forma il suo intervento, lo ha visto partire da una riflessione in merito ai tanti cantieri in giro per Roma. Una città in continua evoluzione, con queste decine di cantieri esistenti sia per le nuove costruzioni ma anche a causa degli infiniti ritrovamenti. Una città dunque che cerca una sua stabilità, anche architettonica, ma che difficilmente potrà trovarla. È su questo che gioca Tuttofuoco, sull’irresistibile fascino che in una città come Roma possono avere i cantieri. Future city occupa metà della piazza, ed è visibile da ogni parte e anche dall’alto, con una enorme scritta sopra a ricordare il giorno della inaugurazione. Nelle intenzioni di Enel Contemporanea c’era la volontà di riflettere e far riflettere gli artisti sui concetti di passato sul presente e sul futuro. Tuttofuoco li ha resi leggibili tutti e tre, sottolineando i tre momenti. È un lavoro infatti che vive nel presente poiché ha avuto una sua inaugurazione, un giorno preciso, ma diventa passato esattamente il giorno dopo.

Ugualmente potrà essere futuro, essendo un cantiere e quindi un work in progress. A racchiudere la poetica del lavoro di Tuttofuoco, l’uso incredibile della luce, che andrà a riflettersi e a rifrangersi nei numerosi specchi. Fino al 29 ottobre.

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