La cittadella della giustizia è ai nastri di partenza. Prima delle ruspe, lo studio di fattibilità. Partito nei giorni scorsi come annuncia il governatore lombardo Roberto Formigoni. Ora si stringe per chiudere i cantieri per l'Expo 2015. Troppo pochi sei anni per riuscirci? «Sulla base dei risultati che riusciremo a raccogliere - anticipa Formigoni - sono sicuro di poter firmare nei prossimi mesi l'accordo di programma con il Ministero e con gli enti interessati per la realizzazione di quest'opera, che non esito a definire grandiosa». Il progetto in esame si riferisce a un'area in zona sud-est, tra Porto di Mare e il quartiere Santa Giulia, per una superficie complessiva di 1,2 milioni di metri quadri. Prevista la nuova sistemazione di un nuovo carcere anti-sovraffollamento (220mila metri quadrati rispetto agli attuali 5.500 di San Vittore), uffici per il Tribunale (175.000 metri quadrati a fronte dei 63mila di Porta Vittoria) e il Tribunale dei minori. Costo stimato dell'operazione: 1,1 miliardi di euro, con un investimento originario di almeno 700 milioni. «Con la cittadella giudiziaria - illustra Formigoni, intervenuto stamane alla presentazione del secondo rapporto sulla diffusione degli strumenti di giustizia alternativa in Italia, presso la Camera di Commercio di Milano - ci sarà un risparmio di tempo perché concentrare in un unico punto tutte le funzioni giurisdizionali porterà a ridurre gli spostamenti di forza lavoro e documenti. E i benefici saranno anche di natura economica in quanto le aree lasciate libere potranno essere utilizzate per altri scopi e quindi valorizzate». A proposito di risorse sprecate, la Camera di Commercio ha calcolato che le imprese milanesi spendono per «litigare» 4 milioni di euro al giorno considerando le spese di tribunale, mancati pagamenti e perdite. Aggiunge il presidente della Regione: «Un'altra indagine di Confartigianato stima che le aziende debbano attendere in media 5 anni per ottenere giustizia nell'ambito di una causa civile, con perdite secche che si aggirano sui 2,3 miliardi di euro».
In definitiva, come conclude lo stesso Formigoni, «sostenere i metodi alternativi di risoluzione delle controversie da un lato rafforza lo sviluppo del sistema imprenditoriale, dall'altro diminuisce la pressione sul sistema giudiziario, riducendo le attese estenuanti nella definizione delle cause e rendendo possibile un notevole risparmio delle finanze pubbliche».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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