Cronaca locale

Cittadinanza subito per uno straniero su 2

Il Comune: «È una stima al ribasso». L’Unione: gli extracomunitari votino per le zone

Più di 78mila nuovi cittadini italiani, a tutti gli effetti. Tanti sono gli stranieri di Milano potenziali beneficiari delle nuove norme sull’acquisizione della cittadinanza, varate ieri dal governo.
Dimezzati, dunque, i tempi per il riconoscimento dello status di cittadino italiano con annesso diritto di voto. I dieci anni di residenza previsti dalla precedente legge del ’92 sono diventati cinque. E così, per gli stranieri che vivono a Milano ora basterà dimostrare di avervi soggiornato in maniera stabile e continuativa da almeno un lustro. Il Comune calcola che la riforma interesserà in concreto 70.186 stranieri residenti in città dall’agosto 2001, che potrebbero richiedere da subito il certificato di cittadinanza. A questi si devono aggiungere altri 7.913, cioè i bambini nati a Milano negli ultimi cinque anni da genitori non italiani. Questi ultimi, cittadini italiani in virtù del principio dello «ius soli», raggiunta la maggiore età potranno decidere se mantenere o meno il diritto acquisito alla nascita. Con tutta probabilità, sui totali 164.902 cittadini stranieri residenti ad oggi in città, vi sono ulteriori casi di immigrati trasferitisi in città dopo aver vissuto in altri comuni italiani, e che hanno ormai raggiunto gli anni di permanenza necessari alla naturalizzazione.
L’impatto del disegno di legge sarà forte soprattutto se rapportato ai numeri dell’immigrazione milanese, aggiornati al marzo 2005. A partire dal 2000 sono state 4.011 le persone che hanno chiesto e ottenuto la cittadinanza italiana in virtù della vecchia norma, più restrittiva. Considerando anche i matrimoni misti (1.637), il numero degli italiani di fresca adozione sale a 5.648. Una quota di rilievo, sulla scia di un trend in costante crescita, ma comunque ben lontana dagli oltre 80mila futuri «italiani» che potrebbero ingolfare le pratiche all’ufficio anagrafe.
Secondo le statistiche, le zone della città con la maggiore presenza di immigrati sono la 9 (Affori-Bovisasca) con 20.946 stranieri regolari residenti nel 2004, seguita dalla 7 (San Siro-Baggio) e dalla 8 (Gallaratese-Quarto Oggiaro), che superano entrambe le 17mila presenze. In generale, le comunità più rappresentate sul territorio sono quelle filippina (24mila individui) ed egiziana (oltre 18mila unità). Molto radicati anche i sudamericani (23mila tra peruviani ed ecuadoregni) e i cinesi (11.513). Tra i Paesi europei non comunitari, sono i romeni e gli albanesi i più numerosi (rispettivamente 4.677 e 3.666).
Proprio ieri il centrosinistra ha rilanciato la proposta di ampliare anche agli stranieri residenti il diritto di voto per i consigli di zona. «Non c’è nessuna pregiudiziale a discuterne - ha aperto Giulio Gallera, capogruppo di Fi in consiglio comunale -. Se l’obiettivo è il maggiore coinvolgimento di chi vive e lavora nella nostra città, se ne può discutere per trovare insieme un accordo».

La modifica dello Statuto può costituire il terreno dell’intesa tra maggioranza e opposizione.

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