Arriva "Cerebro". Il nuovo redditometro ancora più efficace: di cosa si tratta e come funzionano i controlli

Il sistema incrocerà i dati bancari, fiscali e patrimoniali dei contribuenti per individuare eventuali anomalie nei redditi inseriti in dichiarazione

Arriva "Cerebro". Il nuovo redditometro ancora più efficace: di cosa si tratta e come funzionano i controlli
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Il nuovo redditometro sarà ancora più preciso ed efficace grazie all'arrivo di un evoluto sistema in grado di incrociare con sempre maggiore puntualità i dati bancari, fiscali e patrimoniali dei contribuenti alla ricerca di eventuali anomalie con quanto indicato nella dichiarazione dei redditi: il supporto tecnologico di "Cerebro", dopo il via libera da parte del Garante della privacy arrivato lo scorso 4 agosto, promette di essere fondamentale per individuare casi di evasione fiscale o riciclaggio.

Cerebro altro non è che un software realizzato ad hoc per fornire un prezioso supporto nelle indagini finanziarie e patrimoniali con l'obiettivo di contrastare la criminalità organizzata, ma non solo. Il punto di forza del sistema è certamente la sua integrazione tra le informazioni desunte da fonti istituzionali e da banche dati pubbliche: questo controllo incrociato, che potrà attingere da varie fonti quali gli archivi catastali, i registri pubblici, le banche dati fiscali e i movimenti bancari, darà al Fisco i mezzi per poter verificare in modo approfondito la vita fiscale e patrimoniale dei soggetti sottoposti a indagine.

Non solo, dato che grazie all'applicazione della tecnica dello "web scraping" (derivante dall'inglese "scrape" che significa letteralmente "grattare/raschiare) sarà possibile anche estrarre in modo automatico un'altra serie di preziosi dati e contenuti disponibili sul web mediante l'utilizzo di bot e script. Questa raccolta di dati, è da rimarcare, non avviene in modo indiscriminato su chiunque, ma esclusivamente sui contribuenti per i quali è stata richiesta una verifica approfondita tramite redditometro.

Come ribadito dal Garante della privacy, questi resoconti non hanno lo scopo di produrre effetti sul patrimonio del contribuente indagato, ma quello di fornire all'Autorità giudiziaria, l'unica preposta ad autorizzare eventuali confische o sequestri, gli strumenti per avviare un procedimento in modo tradizionale.

Altro punto di forza di Cerebro è la sua capacità non solo di estrarre dati fiscali, bancari e patrimoniali del cittadino, ma anche di confrontare i redditi dichiarati e le spese sostenute dal soggetto. Per fare ciò si potrà appoggiare ai dati Istat sulle soglie di povertà, le spese minime e i consumi medi valutate sulla base di paramentri come la composizione del nucleo familiare, l'area geografica e la tipologia del comune di residenza: così facendo, il nuovo redditometro potrà scattare una fotografia credibile, stabilendo una stima il più possibile precisa del fabbisogno economico della famiglia in esame con le sue reali disponibilità e ricercando eventuali incongruenze tra i redditi inseriti in dichiarazione e lo stile di vita dell'indagato ed eventualmente dei membri del suo nucleo familiare.

"I dati Istat saranno riferiti alle 'soglie di povertà assoluta' e alle 'spese minime' laddove presenti e utilizzabili o, in alternativa, alle 'spese medie mensili'", puntualizza il Garante. Tali valori, si legge ancora,"sono ottenuti attraverso una funzione di ricerca che consente di indirizzare la ricerca, specificando in input il numero dei componenti del nucleo familiare, l’età, il territorio e la tipologia di Comune".

"Il servizio dell'Istat restituirà in output i dati pertinenti ai parametri di ricerca inseriti, consentendo di ricollegare a ciascun individuo il valore delle predette 'spese' con margini di errore minimi, fornendo quindi un criterio di massima garanzia per l’interessato".

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