Bancomat, tra pochi giorni cambia tutto. Tutte le nuove regole

Dal prossimo 28 giugno entrerà in vigore in Europa l'Accessibility Act

Bancomat, tra pochi giorni cambia tutto. Tutte le nuove regole
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Mancano pochi giorni all'entrata in vigore delle nuove norme per i bancomat a causa dell'Accessibility Act, la misura con cui l'Unione Europea intende agevolare la fruizione di piattaforme digitali e dispositivi elettronici alle persone disabili: tutti gli stati membri dovranno adeguarsi alla direttiva che partirà ufficialmente sabato 28 giugno. Ciascun Paese avrà il compito di fornire le direttive e gli strumenti giusti per garantire ai cittadini con disabilità l'accesso in autonomia a quelli che sono ritenuti a tutti gli effetti servizi essenziali, ovvero ad esempio il prelievo di denaro contante dai bancomat l'acquisto di biglietti presso distributori automatici o l'uso di portali o applicazioni dedicate all'e-commerce.

A partire dal prossimo sabato parte ufficialmente l'Accessibility Act, ma ciò non significa che cambierà tutto fin da subito, dal momento che occorrerà del tempo a tutti gli stati membri dell'UE per implementare queste modifiche strutturali e tecnologiche: per quanto concerne l'Italia, ad esempio, la deadline per le imprese è stata fissata al 2030. Ma quindi, in sostanza, cosa cambia dal prossimo 28 giugno?

Nel nostro Paese, che in realtà è già avanti in quanto ha recepito questa direttiva a livello nazionale col d.lgs 82 del 27 maggio 2022 entrato in vigore nel luglio dello stesso anno, ampliando peraltro gli obblighi al settore privato oltre che a quello pubblico, si assisterà a un graduale cambiamento, ma non solo. Dal 28 giugno, infatti, tutti i nuovi servizi e i prodotti che verranno immessi sul mercato dovranno già rispondere agli standard previsti dall'Accessibility Act nei vari ambiti toccati dalla direttiva. Quindi le app, i siti internet, in genere i sistemi di e-commerce, le piattaforme di home banking così come i bancomat, i distributori automatici di biglietti o i lettori di eBook, solo per citare qualche esempio, dovranno essere fruibili in modo autonomo a chi ha disabilità visive, uditive, motorie o cognitive. In senso pratico, ad esempio, tanto gli sportelli ATM quanto le biglietterie automatiche dovranno essere accessibili anche ad altezza carrozzina oltre che dotati di sistemi di comando vocale, schermi ad elevato contrasto e tasti riconoscibili al tatto. I portali online dovranno essere fruibili anche senza mouse e compatibili con screen reader, mentre i video e in genere i contenuti multimediali avranno sottotitoli e trasposizioni nella lingua dei segni.

Le aziende che hanno l'obbligo di adeguarsi entro il 2030 avranno il supporto dell'AgID, l'Agenzia per l’Italia digitale, ma non tutte saranno interessate dalla rivoluzione: a doversi adeguare sarannno solo quelle con oltre 10 dipendenti e fatturato annuo superiore a 2 milioni di euro.

Qualora non si recepisse la direttiva le sanzoni sarebbero pesanti, con multe da 5mila a 40mila euro per l'immissione di prodotti nuovi non conformi e da 30mila euro in caso di mancata collaborazione o di non rispetto dei provvedimenti di correzione. Andrà peggio alle aziende con fatturato annuo superiore a 500 milioni di euro, dal momento che l'ammenda potrà raggiungere il 5% degli introiti.

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