
A partire da questo autunno scatterà il blocco per le auto diesel Euro 5, ossia le vetture immatricolate tra il 2009 e il 2015. Questi veicoli non potranno più transitare in tutti quei centri caratterizzati da una popolazione superiore ai 30mila abitanti. La data da segnare sul calendario è quella del primo ottobre.
Si tratta di un provvedimento preso nell'ambito della lotta contro l'inquinamento ambientale, e ad aderire non saranno tutte le zone d'Italia. Ad essere interessate da questo blocco saranno infatti solo alcune Regioni che hanno deciso di sottoscrivere un accordo. Stiamo parlando di Regioni che si trovano nel bacino padano, vale a dire Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna. Queste regioni hanno siglato un accordo con il ministero dell'Ambiente nell'ambito del Piano aria.
Questo provvedimento arriva anche come conseguenza delle sentenze emesse dalla Corte di giustizia dell'Ue, che nel 2020 ha condannato il nostro Paese per violazione dei limiti d'inquinamento atmosferico.
Detto ciò, il piano prevede stop alla circolazione delle auto Euro 5 diesel dalle 7.30 alle 19.30 nei giorni feriali, applicazione delle zone ZTL nelle città con un numero superiore a 30mila abitanti e deroghe temporanee per le categorie sensibili medici e persone con disabilità. Saranno numerosi gli automobilisti "colpiti" da queste limitazioni. Stando ai dati ACI più recenti, in Italia ci sono ancora 3 milioni di veicoli Euro 5 diesel. Tutte vetture immatricolate fra il 2009 e il 2014.
Come abbiamo detto, ad aderire saranno le Regioni Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna, anche se con alcune differenze. La Lombardia applicherà le restrizioni per tutto l'anno, con orario 7.30 - 19.30, mentre il Piemonte e l'Emilia-Romagna imporranno le limitazioni su livello stagionale, seguendo l'orario 8.30 - 18.30.
Molto severo il Veneto, dove il blocco alla circolazione sarà totale, per tutta la settimana e h24.Non rispettare i limiti e i divieti comporterà una sanzione che parte da 168 euro, salendo in caso di recidiva.