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Cedolare secca, tra una settimana scade la terza rata: ecco come funziona

Il 31 agosto è il termine ultimo per chi affitta la propria abitazione e paga le tasse con la cedolare secca sugli affitti

Cedolare secca o regime ordinario
Cedolare secca o regime ordinario

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Cedolare secca, il 31 agosto scade la terza rata: ecco come funziona

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Dopo la prima scadenza del fisco con la scadenza dei termini (il 21 agosto) per il pagamento di Iva e Irpef, il prossimo 31 agosto i contribuenti saranno chiamati ad effettuare il versamento della cedolare secca sugli affitti 2023.

Nello specifico, i soggetti interessati (persone non titolari di partita iva che abbiano optato per la rateizzazione) dovranno pagare la terza rata del 2023; ma cosa è la cedolare secca sugli affitti e comune funziona?

Cosa è la cedolare secca?

Chi affitta la propria abitazione può optare per il regime facoltativo della cedolare secca che consiste nel pagamento di un’imposta sostitutiva dell’Irpef del 21% sul canone di locazione annuo stabilito dalle parti.

Si tratta, dunque, di un regime “agevolato” a cui corrisponde, però, la non possibilità di modificare il canone di affitto per l’intera durata del contratto di locazione.

Inoltre è prevista un’aliquota ridotta al 10% per i contratti di locazione a canone concordato relativi agli immobili locati:

  • nei comuni con carenze di disponibilità abitative (articolo 1, comma 1, lettere a) e b) del decreto legge 551/1988). Si tratta, in pratica, dei comuni di Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino e Venezia e dei comuni confinanti con gli stessi nonché degli altri comuni capoluogo di provincia.
  • nei comuni ad alta tensione abitativa.

Dunque, nel momento in cui si affitta con cedolare secca il reddito derivate è escluso dal reddito complessivo ma su di esso non possono essere fatti valere rispettivamente oneri deducibili e detrazioni.

In caso di contratto d’affitto con cedolare secca, inoltre:

  • si sostituisce il pagamento dell’imposta di bollo;
  • si sostituisce il pagamento dell’imposta di registro del contratto di affitto.

Resta, però, l’imposta di registro necessaria per la cessione del contratto di locazione.

Per quali immobili e quanto dura?

Come ricorda l’Agenzia delle entrate, la cedolare secca può essere utilizzata per unità immobiliari appartenenti alle categorie catastali classificati dalle categorie tra A1 e A11 (esclusa l’A10 - uffici o studi privati) e relative pertinenze; queste ultime possono essere locate congiuntamente all’abitazione, oppure con contratto separato e successivo rispetto a quello relativo all’immobile abitativo, a condizione che il rapporto di locazione intercorra tra le medesime parti contrattuali.

Questa tipologia di canone può essere utilizzata per l’intero periodo di durata del contratto (o della proroga) o, nei casi in cui l’opzione sia esercitata nelle annualità successive alla prima, per il residuo periodo di durata del contratto; il locatore ha comunque la facoltà di revocare l’opzione che deve essere effettuata entro 30 giorni dalla scadenza dell’annualità precedente.

Come si paga?

La cedolare secca può essere pagata in rate o differita con un piccolo incremento dello 0,40%. Il saldo e il primo acconto della sono suddivisibili in sei rate di cui quella del 30 giugno e 31 luglio sono già passate mentre restano quelle del:

  • 31 agosto
  • 30 settembre
  • 31 ottobre
  • 30 novembre
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