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Condominio: quali spese si possono portare in detrazione fiscale

Quali costi sostenuti dal condòmino possono essere portate in dichiarazione dei redditi?

Condominio: quali spese si possono portare in detrazione fiscale

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Le spese per la gestione di un condominio possono essere davvero tante, soprattutto quando riguardano i cosiddetti interventi “straordinari”, cioè che non rientrano nella manutenzione ordinaria delle parti comuni.

Fortunatamente questi costi che gravano sul portafoglio di famiglie e proprietari, possono essere portati, seppur con dei limiti, in detrazione fiscale attraverso la propria dichiarazione dei redditi.

Ma come funziona? Vediamo un po’ meglio.

Quali spese condominiali si possono portare in detrazione

Le spese detraibili sono quelle che i condòmini e proprietari hanno sostenuto per interventi di ristrutturazione delle parti comuni dell’edificio di cui abbiamo parlato in un precedente articolo de IlGiornale.It.

Le “parti comuni sono definite dall’art. 1117 del codice civile e riguardano:

  • tutte le parti dell'edificio necessarie all'uso comune, come il suolo su cui sorge l'edificio, le fondazioni, i muri maestri, i pilastri e le travi portanti, i tetti e i lastrici solari, le scale, i portoni di ingresso, i vestiboli, gli anditi, i portici, i cortili e le facciate.
  • le aree destinate a parcheggio nonché i locali per i servizi in comune, come la portineria, incluso l'alloggio del portiere, la lavanderia, gli stenditoi e i sottotetti destinati, per le caratteristiche strutturali e funzionali, all'uso comune.
  • le opere, le installazioni, i manufatti di qualunque genere destinati all'uso comune, come gli ascensori, i pozzi, le cisterne, gli impianti idrici e fognari, i sistemi centralizzati di distribuzione e di trasmissione per il gas, per l'energia elettrica, per il riscaldamento ed il condizionamento dell'aria, per la ricezione radiotelevisiva e per l'accesso a qualunque altro genere di flusso informativo, anche da satellite o via cavo, e i relativi collegamenti fino al punto di diramazione ai locali di proprietà individuale dei singoli condomini, ovvero, in caso di impianti unitari, fino al punto di utenza, salvo quanto disposto dalle normative di settore in materia di reti pubbliche).

Gli interventi riguardanti le parti comuni che possono essere portati in detrazione fiscale devono essere:

  • di manutenzione, ristrutturazione e restauro.
  • di efficientamento energetico.
  • antisismici.
  • volti ad eliminare le “barriere architettoniche”.
  • volti a migliorare la sicurezza all’interno dell’edificio.

Cosa fare e a quanto ammonta la detrazione

Nella dichiarazione dei redditi 2024 la detrazione è pari al 50% delle spese sostenute nell’anno precedente (2023) con un massimale di 96mila euro.

Occorre ricordarsi, però, che per richiedere ed ottenere la detrazione occorre che l’amministratore di condominio rilasci il certificato che attesti, ad esempio, il complessivo delle spese sostenute dal condòmino.

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