
I punti chiave
- È vero che non si può costruire perché lo Stretto è una zona sismica?
- È vero che la costruzione del Ponte sullo Stretto devasterà l'ambiente?
- È vero che il Ponte creerà seri problemi agli uccelli migratori?
- È vero che i cantieri dell'opera toglieranno l'acqua diretta a Messina e Villa San Giovanni?
- È vero che si corre il rischio di chiusura del Ponte a causa del forte vento?
- È vero che le grandi navi mercantili e passeggeri non passano sotto il Ponte?
- È vero che l'Unione europea non ha mai finanziato la costruzione del Ponte?
- È vero che il Ponte è già costato all'Italia diversi miliardi di euro?
- È vero che il Ponte di Messina ha sottratto al Mezzogiorno moltissime risorse?
- È vero che il Ponte non serve perché in Calabria e Sicilia mancano strade e ferrovie?
Contro il Ponte sullo Stretto in questi anni sono state dette molte cose, alcune vere e molte altre false: abbiamo provato a dare risposte su costi, impatto ambientale, resistenza a vento e terremoti. L'opera sarà lungo 3.666 metri, il più grande al mondo con una campata sospesa di 3.300 metri, con una vita stimata in 200 anni. L'impalcato sarà largo 60,4 metri, con tre corsie stradali per senso di marcia (veloce, normale, di emergenza) e due binari ferroviari capaci di ospitare treni veloci fino a 292 km orari. Le coppie di cavi che sostengono le torri, interamente in acciaio ad altissima resistenza, sono formate da 44.323 fili di acciaio del diametro di 1,26 metri ciascuno. A realizzarlo sarà il consorzio Eurolink, guidato dall'italiana Webuild assieme al colosso giapponese IHI (Ishikawajima-Harima Heavy Industries) specializzato in ponti sospesi in Giappone e in Turchia e il gruppo spagnolo Sacyr, che con Webuild ha lavorato all'ampliamento del Canale di Panama. Tra i progettisti c'è lo studio danese Cowi, che in 90 anni di vita ha firmato il Ponte sui Dardanelli e il Great Belt Bridge in Danimarca. Si stima che in cantiere lavoreranno in media 4.300 addetti l'anno, con picchi di 7mila e un totale di 110mila.
È vero che non si può costruire perché lo Stretto è una zona sismica?
Le costruzioni di ponti sospesi in zona sismica avvengono da sempre in ogni parte del mondo in aree con capacità di generare terremoti più forti dello Stretto di Messina come Turchia, Giappone o California. La faglia che attraversa lo Stretto di Messina non è in grado di produrre terremoti superiori a 7,1 della scala Richter, eppure il Ponte sullo Stretto è progettato per restare in campo elastico anche con magnitudo superiore.
È vero che la costruzione del Ponte sullo Stretto devasterà l'ambiente?
Il Ponte è stato studiato per ridurre al minimo l'impatto ambientale: il progetto ha ottenuto il parere favorevole della Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale del ministero dell'Ambiente sia sulla Valutazione di impatto ambientale sia sulla Valutazione di incidenza ambientale. Una serie di misure di mitigazione e di compensazione salvaguarderanno il più possibile gli habitat e le specie protette e la trasformazione territoriale indotta dal progetto.
È vero che il Ponte creerà seri problemi agli uccelli migratori?
Molte associazioni ambientaliste sostengono che il Ponte si trovi su un corridoio cruciale per la migrazione di molte specie, tra cui rapaci e cicogne, che dall'Africa si dirigono verso l'Europa settentrionale. Ma le quote medie di volo di questi uccelli sono significativamente più alte rispetto all'altezza del Ponte e delle torri. Anche per l'illuminazione del Ponte è stato sviluppato un sistema adatto alle esigenze percettive degli uccelli.
È vero che i cantieri dell'opera toglieranno l'acqua diretta a Messina e Villa San Giovanni?
Per l'approvvigionamento dei cantieri del Ponte sullo Stretto è stato valutato uno specifico piano di sostenibilità idrica. Anche per seguire l'evoluzione temporale del cantiere è stata individuata come soluzione la realizzazione di nuovi campi pozzi. L'acqua che verrà stoccata è stimata di molto superiore ai fabbisogni dei cantieri, il cui surplus verrà immesso in rete già durante l'esecuzione dell'opera, che sarà lasciata a disposizione dei Comuni.
È vero che si corre il rischio di chiusura del Ponte a causa del forte vento?
Il Ponte sarà operativo 24 ore su 24, 365 giorni all'anno, senza interruzioni del traffico causate dal vento. Questo è reso possibile grazie alla particolare conformazione aerodinamica dell'impalcato e alle barriere antivento, progettate per garantire la sicurezza degli utenti. Il Ponte è infatti progettato per resistere a venti fino a 216 km/h un valore che non è mai stato registrato in oltre venti anni di monitoraggi eolici.
È vero che le grandi navi mercantili e passeggeri non passano sotto il Ponte?
Il Ponte ha un'altezza - il cosiddetto franco navigabile - di 72 metri sul livello del mare che non ha effetti su navi da crociera e porta container. Chi accede al Mediterraneo passa per il canale di Suez sotto l'Al Salam Bridge, il cui franco navigabile è di 70 metri. Le moderne portaerei Usa possono avere altezze superiori, la Gerald Ford è alta 76 metri dalla chiglia all'antenna più alta. Ma in navigazione, con un pescaggio di 12 metri, l'altezza effettiva è 64 metri.
È vero che l'Unione europea non ha mai finanziato la costruzione del Ponte?
L'opera costerà quasi 15 miliardi e genererà effetti sul Pil per 23 miliardi, grazie anche ai 100mila posti di lavoro previsti. L'Europa ha inserito il Ponte nel corridoio europeo Ten-T e l'ha già finanziato: nel 2024, la Società Stretto di Messina e l'Agenzia Ue Cinea (Climate, infrastructure and environment executive agency) hanno firmato il Grant Agreement per il cofinanziamento europeo dei costi di progettazione esecutiva della parte ferroviaria.
È vero che il Ponte è già costato all'Italia diversi miliardi di euro?
Dal 1981 a oggi sono stati fatti investimenti pari a circa 300 milioni, come risulta dal bilancio societario del 2023, per la ricerca, gli studi di fattibilità sulle 3 soluzioni di attraversamento, lo sviluppo e la verifica delle tre fasi di progettazione (di Massima, Preliminare e Definitiva), l'esperimento di quattro gare internazionali nonché le attività per il riavvio del 2023. Un importo in linea con i parametri internazionali nonostante il Ponte abbia caratteristiche eccezionali.
È vero che il Ponte di Messina ha sottratto al Mezzogiorno moltissime risorse?
I 13,5 miliardi di investimento sono e restano per il Sud, il Ponte è un'infrastruttura strategica che fa parte di un più ampio piano di sviluppo infrastrutturale che si sta implementando nel Mezzogiorno, con un totale di circa 120 miliardi di euro di investimenti ferroviari decisi per collegare l'Italia da Nord a Sud. Inoltre, secondo uno studio della Regione Sicilia, essere isola «costa» oltre 6 miliardi di euro all'anno pari al 7,4 per cento del Pil.
È vero che il Ponte non serve perché in Calabria e Sicilia mancano strade e ferrovie?
Gli investimenti del governo sulla rete stradale e ferroviaria in Sicilia e Calabria attraverso il ministero delle Infrastrutture rappresentano un impegno senza precedenti che da qui al 2030 prevede opere per circa 70 miliardi
tra le due sponde del Mediterraneo che daranno vita ad un sistema di trasporti sostenibile, sia in termini di rilancio economico che sociale delle due regioni, senza contare le ricadute sotto il profilo dell'attrattività.