Hai un figlio studente universitario? Cosa puoi scaricare nel 730 e come

I massimali delle detrazioni da portare in dichiarazione per gli studenti universitari

Hai un figlio studente universitario? Cosa puoi scaricare nel 730 e come
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Quando in una famiglia un figlio frequenta l’università, le spese da sostenere sono davvero tante che riguardano non solo, ad esempio, il materiale didattico o la retta, ma anche l’affitto nei casi in cui si tratti di uno studente universitario fuori sede.

In sede di dichiarazione dei redditi, però, alcuni dei costi sostenuti possono essere portati in detrazione fiscale.

Vediamo come è possibile scaricare nel 730 queste voci.

Spese universitarie: quali sono

Occorre evidenziare, innanzitutto, che tra le spese universitarie rientrano solo quelle riguardanti la frequenza ai corsi di studio, secondo quanto previsto dall’art. 15 del Tuir (Testo unico delle imposte sui redditi) che prevede la possibilità di detrarre dall’imposta lorda il 19% delle spese sostenute per la frequenza di corsi di istruzione , si che si tratti di istituti statali che di quelle non statali: “Dall'imposta lorda si detrae un importo pari al 19 per cento dei seguenti oneri sostenuti dal contribuente, se non deducibili nella determinazione dei singoli redditi che concorrono a formare il reddito complessivo (…) le spese per frequenza di corsi di istruzione universitaria presso università statali e non statali, in misura non superiore, per le università non statali, a quella stabilita annualmente per ciascuna facoltà universitaria con decreto del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca da emanare entro il 31 dicembre, tenendo conto degli importi medi delle tasse e contributi dovuti alle università statali”.

Pertanto, la detrazione spetta per la frequenza a:

  • I corsi di laurea o di specializzazione.
  • Corsi di perfezionamento e Master.
  • Dottorati di ricerca.
  • Corsi svolti presso Istituti tecnici superiori (ITS).
  • Corsi presso i Conservatori di Musica e gli Istituti musicali pareggiati.

Possono essere portati in detrazione, le:

  • Tasse di iscrizione e immatricolazione.
  • Tasse per esami di profitto e di laurea.
  • Partecipazione ai test d’ingresso.

A quanto ammontano

Come scritto sopra, la detrazione ammonta al 19% e occorre ricordare che queste spese sono detraibili anche nel caso in cui non vengano portate in dichiarazione dal diretto interessato ma anche dai familiari su cui lo studente è “a carico” (quindi se non ha percepito redditi superiori a 4mila euro se l’età è inferiore ai 24 anni e 2.840,52 euro se l’età è superiore ai 24 anni).

Per le università non statali esistono dei limiti massimi detraibili variabili in base all’ambito disciplinare e all’area geografica:

  • Area disciplinare Medica: al nord 3.900 euro, 3.100 euro al centro e di 2.900 euro al sud.
  • Area disciplinare Sanitaria: 3.900 euro al nord, 2.900 euro al centro e di 2.700 euro al sud.
  • Area disciplinare Scientifico-tecnologica: 3.700 euro al nord, 2.900 euro al centro e di 2.600 euro al sud.
  • Area disciplinare Umanistico-sociale: al nord 3.200 euro, 2.800 euro al centro e di 2.500 euro al sud.

Anche per il Corsi

di dottorato, di specializzazione e master di primo e di secondo livello ci sono delle differenziazioni degli importi legati ai diversi ambiti geografici: di 3.900 euro al nord, 3.100 euro al centro e di 2.900 euro al sud.

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