Nordio: "Sul caso Almasri, Giusi Bartolozzi ha eseguito i miei ordini"

Il ministro interviene pubblicamente dopo le notizie sul capo di gabinetto del dicastero di via Arenula: "No a una strumentalizzazione politica della giustizia"

Nordio: "Sul caso Almasri, Giusi Bartolozzi ha eseguito i miei ordini"
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Il caso Almasri e la vicenda legata al ruolo di Giusi Bartolozzi, capo di gabinetto del ministro della Giustizia, continuano a tenere banco nel dibattito politico italiano, tanto da costringere Carlo Nordio a diramare un comunicato ufficiale per smentire categoricamente una minima possibilità del fatto che la donna che collabora con lui nel dicastero di via Arenula possa avere agito in totale e discrezionale autonomia. "Dopo una continua, pubblica e ininterrotta diffusione di notizie sul ruolo della mia capogabinetto, dottoressa Giusi Bartolozzi, ho letto la motivazione del tribunale dei ministri e le illazioni che ne hanno tratto alcuni giornali", dichiara l'attuale Guardasigilli nella nota. Un gesto che allontana così le eventuali dimissioni dell'avvocatessa.

"Come la presidente Meloni ha ritenuto surreale che i suoi ministri abbiano agito senza il suo consenso, così anch'io ritengo puerile ipotizzare che il mio capo di gabinetto abbia agito in autonomia", ha proseguito Nordio ribadendo allo stesso tempo che "tutte, assolutamente tutte le sue azioni sono state esecutive dei miei ordini, di cui ovviamente mi assumo la responsabilità politica e giuridica". Ecco quindi l'esclusione completa della "sola ipotesi, che ho appreso con raccapriccio, che un'eventuale incriminazione della mia collaboratrice sia un escamotage per attribuire alla giurisdizione penale un compito che ora è squisitamente parlamentare", in quanto tutto questo "mi fa inorridire". Nella sostanza, costituirebbe una "strumentalizzazione politica della Giustizia. Mi auguro che queste insinuazioni finiscano, e che il Parlamento, secondo la Legge Costituzionale, si pronunci definitivamente sul ruolo del mio ministero - conclude - di cui, ripeto, sono l'unico e responsabile capo".

Quando qualche giorno fa alcune indiscrezioni sostenevano anche lei potrebbe essere chiamata dai magistrati a rispondere sul caso Almasri, Bartolozzi avrebbe commentato ai suoi fedelissimi: "Da quando abbiamo ricevuto le carte della Corte Penale Internazionale a quando è stato scarcerato Almasri sono passate solo 24 ore. Non c'è stato alcun ritardo. Abbiamo seguito le procedure in maniera corretta". "Ha passato la giornata a lavorare. Non teme assolutamente nulla e quando potrà chiarirà qualsiasi dubbio", ha rivelato al Corriere chi lavora con lei al ministero della Giustizia.

La capo-gabinetto di Nordio, anche quando erano filtrati alcuni rumor sulle raccomandazioni a gestire la vicenda nella massima riservatezza usando Signal al posto delle classiche mail, aveva confidato ai suoi collaboratori che "questioni delicate che attengono alla sicurezza nazionale non potevano essere scambiate su una casella mail letta da mezzo ministero". Il ministro l'ha subito difesa con una nota durissima del Guardasigilli in aperto contrasto con Cesare Parodi, capo dell'Anm, che si era soffermato sui possibili "riflessi politici" di un'indagine carico di Bartolozzi senza precisare se fosse a conoscenza o meno di questo.

Dopo di che Parodi si era scusato affermando di non aver mai pronunciato quella frase. Secondo quanto scrive il Corriere della Sera, le avrebbe anche inviato un messaggio con allegata la registrazione dell'intervento radiofonico per chiarire l'equivoco.

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