Italiani bocciati in educazione finanziaria. Continuano a fare (male) i conti con i propri conti. L'alfabetizzazione finanziaria e assicurativa del Paese resta ancora sotto la sufficienza: 56 su 100. È questo il verdetto del 4° Rapporto Edufin Index 2025, l'osservatorio presentato ieri da Alleanza Assicurazioni, Compagnia del Gruppo Generali, insieme a Fondazione Mario Gasbarri e con la collaborazione di SDA Bocconi, che misura conoscenze e comportamenti finanziari degli italiani. Dietro il numero, una realtà che cambia ma ancora troppo lentamente: solo quattro italiani su dieci gestiscono consapevolmente le proprie finanze, mentre gli analfabeti finanziari cioè coloro che proprio non conoscono l'ABC sono ancora il 10%, seppur con due punti percentuali in calo rispetto al 2024. A primeggiare, come sempre, uomini, over 45 e residenti al Nord, con un gender gap (59 contro 54) che resta una costante. Leggeri segnali di progresso arrivano da Sud e Isole e dalla fascia 25-34 anni, dove cresce la consapevolezza di un'economia personale da imparare a governare. Nel 2025 la ricerca introduce due nuovi strumenti: il Longevity Index, che misura la consapevolezza sull'allungamento della vita (55/100), e il Pension Index, che fotografa la preparazione previdenziale (48/100). Qui le ombre si allungano: il Paese invecchia l'aspettativa di vita tocca gli 84 anni, ben 11 anni in più rispetto ai 73 del 1975 ma la preparazione resta debole, soprattutto tra donne e giovani, i più incerti sul proprio futuro economico e con il timore di non poter mantenere il proprio tenore di vita dopo la pensione a causa di risparmi ritenuti insufficienti per affrontare una silver age serena. Ne sanno meno le donne degli uomini (43 l'index femminile contro 54 quello maschile) e anche gli over 65 pur prossimi all'uscita dal mondo del lavoro sono poco informati. «L'educazione finanziaria è una competenza fondamentale per costruire una società più equa e consapevole. In Generali ne riconosciamo il valore sociale. Da anni siamo impegnati in un Programma nazionale che ha già coinvolto 450mila cittadini - commenta Giancarlo Fancel, CEO di Generali Italia (a destra nella foto) - Solo cittadini informati possono compiere scelte consapevoli». Gli fa eco Davide Passero, CEO di Alleanza Assicurazioni (nella foto, a sinistra): «Il progressivo invecchiamento della popolazione mette sotto pressione la sostenibilità del nostro sistema sanitario e previdenziale». Il Rapporto «conferma l'importanza di innalzare il livello di educazione finanziaria. Colmare il deficit è fondamentale per garantire pari opportunità e equità sociale in un Paese in profondo cambiamento». L'impegno si è tradotto quest'anno nel Premio Edufin Index Giovani, nato in collaborazione con Fondazione Sodalitas, che valorizza i progetti non profit di alfabetizzazione finanziaria per le nuove generazioni, coinvolgendo 1300 studenti.
Nel frattempo, il rapporto lancia un segnale d'attenzione sulla sostenibilità del sistema: nei prossimi 15 anni l'Italia potrebbe perdere 7 milioni di lavoratori, minando l'equilibrio tra attivi e pensionati e con esso appunto la tenuta del sistema pensionistico. Un nodo che si intreccia con quello dei Nuovi Italiani, la cui integrazione linguistica e culturale risulta decisiva anche per il livello di consapevolezza economica.