Come far quadrare i conti di casa

Radiografare le entrate e annotare tutte le spese. Ma il 15% dovrebbe essere investito

Come far quadrare i conti di casa
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Il bilancio di una famiglia o di un sigle non è così distante, seppur su piccolissima scala da quello di una impresa o di uno Stato. Nel senso che deve avere una sua sostenibilità finanziaria, cioè un equilibrio tra entrate e uscite. Così da affrontare anche eventuali imprevisti. Ecco perché - visto che ogni giorno prendiamo delle decisioni economiche, scegliamo cioè quanto spendere e come, che cosa acquistare adesso e a che cosa rinunciare - sarebbe in primo luogo utile dotarsi di una attenta radiografia delle proprie fonti di reddito e cercare di evitare gli sprechi.
REDDITO AI RAGGI X

Per valutare dove è possibile intervenire è indispensabile partire dal quantificare quanto entra e quanto esce abitualmente in famiglia, tenendo conto delle caratteristiche di tutte fonti di reddito. In altre parole sarebbe opportuno annotare non soltanto lo stipendio o la pensione, ma anche eventuali entrate per lavoretti extra e regali, canoni di affitto, cedole di Titoli di Stato e obbligazioni, dividendi azionari. Altrettanto importante è stabilire se si tratti di voci ricorrenti piuttosto che periodiche (trimestrali, semestrali, annuali), straordinarie o una tantum.


ANNOTARE TUTTE LE USCITE

Una volta completato il puzzle di tutte le entrate che compongono la ricchezza effettiva, occorre annotare le uscite. Non solo quelle regolari - come la rata del mutuo, le bollette delle utenze di casa o le spese condominiali - ma anche lo scontrino del supermercato, il conto al ristorante, la parcella del medico, il costo del meccanico o di una vacanza. Sarebbe inoltre buona abitudine suddividere in un registro, cartaceo o informatico, entrate e uscite per categoria: per esempio vitto, abbigliamento, ristoranti, igiene e cosmesi, animali, vacanze, colf, giardinaggio, trasporti, autovettura, figli, salute, seconda casa. È così possibile individuare le spese ordinarie che si possono poi confrontare con quelle dell’anno successivo e quelle straordinarie che potrebbero aver sbilanciato il budget annuale.
E, soprattutto, identificare e ridurre eventuali sprechi.

OCCHIO ALLE PICCOLE SPESE

Le spese quotidiane di piccolo importo tendono a essere sottovalutate. Eppure tener conto anche delle spese di importo unitario molto basso (il caffè al bar, i biglietti della metropolitana o lo scontrino per i parcheggi) può risultare utile. Si potrà scoprire, per esempio, se determinate «piccole» spese incidono sul totale annuale per un importo considerevole (per esempio superiore all’1%). Inoltre, se una categoria di spesa incide per una quota significativa sul totale, potrebbe essere utile disaggregarla per verificare se sia possibile ridurla in qualche modo.

MEGLIO GIOCARE D’ANTICIPO

Qual è allora una ripartizione efficiente del «salvadanaio» di famiglia? Difficile tracciare delle linee nette, perché naturalmente tutto dipende dal variabile più importante: la capienza del reddito effettivamente disponibile.

Gli esperti ritengono comunque che una famiglia di quattro persone, con un reddito netto annuo prossimo ai 40mila euro, dovrebbe destinarne circa la metà per affrontare le spese di casa, della famiglia e dell’auto, circa un terzo per vacanze e divertimenti. E investire il restante 15 percento.

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