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Mancano 12mila carabinieri e le competenze per contrastare il crimine digitale

Cresce l’età media dei carabinieri in servizio e all’appello ne mancano 12mila con le rispettive competenze. I vertici dell’Arma chiedono al Parlamento di trovare soluzioni rapide ai problemi

Mancano 12mila carabinieri per contrastare il crimine digitale

L’Arma dei Carabinieri dovrebbe avere 120.541 effettivi ma, attualmente, ne ha 108.663. Mancano circa 12mila militari, tanti quanti ne basterebbero per creare centinaia di Stazioni di prossimità sul territorio. Non di meno, l’età media degli uomini in servizio aumenta e si assesta a 44 anni.

A soffrirne è l’Arma nel suo complesso e le ricadute investono la collettività anche perché, insieme agli uomini, mancano le competenze per contrastare il crimine digitale.

Il generale Teo Luzi, comandante dell’Arma, ha chiesto al Parlamento di interessarsi al problema e di trovare soluzioni.

La situazione attuale

Luzi ha sottolineato che la normale rotazione degli uomini in divisa non riesce più a colmare le necessità dell’Arma e, per questo motivo, servono almeno 5.000 militari da ingaggiare in fretta (entro il 2025) mediante un reclutamento straordinario.

Non serve soltanto prestanza fisica, perché i casi di crimini online aumentano e quindi servono competenze tecniche e tecnologiche. Uomini in grado di contrastare i reati perpetrati sul web, nel metaverso, nel mondo delle criptovalute e anche hacker etici, ossia quelli che trovano falle nei sistemi e le comunicano a chi deve sistemarle prima che vengano rese pubbliche e accessibili a malintenzionati.

Davanti alle commissioni Difesa della Camera e del Senato, il generale Luzi ha argomentato le necessità dell’Arma sottolineando che, nonostante la crisi di effettivi, nessuna caserma è stata chiusa e l’intenzione è quella di non cedere presidi territoriali. Sono 800 i militari in servizio fuori dall’Italia e anche queste sono risorse preziose che non possono essere impiegate all’interno dei confini.

L’età media dei militari in servizio supera i 44 anni e, nonostante nel complesso i crimini tendono a diminuire su scala nazionale, la popolazione trapela sentimenti di insicurezza che devono essere ascoltati, ha dichiarato Luzi.

Il cyber crimine e l’importanza del territorio

La criminalità cambia offline e online. Nella quotidianità, quella fisica, occorre essere sul territorio in modo capillare. Dirlo è persino cruento, ma le tante telecamere poste ovunque nelle città del mondo non bastano a fermare né i criminali né i terroristi.

Online, poi, la questione si fa ancora più pressante tra truffe e nuove tecniche di raggiro attuate tra i meandri della rete, metaversi e piattaforme sociali incluse.

Si diffondono tecniche di criptofonia che rendono difficili le intercettazioni, le criptovalute attirano giri loschi di denaro, occorrono militari preparati nell’ambito della cyber investigation. C’è anche necessità di aggiornare l’addestramento attualizzandolo alle necessità reali.

Come sottolinea il generale Luzi, bisogna qualificare e riqualificare le risorse umane e servono competenze tecniche.

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