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Pensione anticipata: come funziona il contratto di espansione

Nel Decreto Lavoro è stata prorogata una misura che va incontro alle aziende con oltre mille dipendenti per andare in pensione con cinque anni di anticipo: ecco cos'è e come funziona il contratto di espansione

Pensione anticipata: come funziona il contratto di espansione

Nel Decreto Lavoro, approvato il 1° maggio in Consiglio dei Ministri, c'è una novità importante per chi vuole andare in pensione con largo anticipo e fa parte di un'azienda con oltre mille dipendenti: anche se i contratti di espansione recano la firma del 31 dicembre 2022, sarà possibile per tutto il 2023 rimodulare la fine dei rapporti lavorativi per avere accesso allo scivolo pensionistico.

Cos'è il contratto di espansione

Il fine di questa tipologia contrattuale è dare forze nuove alle aziende per riqualificare il personale e favorire il ricambio generazionale. Così facendo l'esecutivo ha stabilito per anche i contratti di gruppo stipulati entro il 31 dicembre dello scorso anno, come ricorda il Corriere, è prorogata questa misura con più tempo per effettuare l'uscita dal mondo del lavoro. La sperimentazione era partita soltanto per le imprese che avessero almeno mille dipendenti ma poi è stata rimodulata fino alle aziende che abbiano un minimo di 50 dipendenti in sù. E poi, inizialmente era prevista soltanto per il 2019-2020 ma le proroghe la condurranno fino a 31 dicembre 2023.

Come funziona

Come detto, le aziende con un numero pari o superiore ai mille dipendenti dovranno assumere almeno una forza lavoro nuova ogni tre persone che andranno via cinque anni prima della pensione di vecchiaia, ossia i canonici 67 anni. Coloro i quali avranno scelto il contratto di espansione, poi, non lavorareanno più del 30% rispetto alle ore quotidiane che svolgevano in precedenza. Per quanto riguarda l'accredito economico, chi andrà via prenderà la stessa somma che avrebbe preso maturando i requisiti classici perché sarà l'azienda che si farà carico dei costi.

Quando si può firmare

La firma del contratto di espansione può avvenire dai 60 mesi in giù che servono per maturare la pensione di vecchiaia o quella anticipata: la somma che verrà percepita sarà poi cumulabile con eventuali altri redditi derivanti da altre attività lavorative. Il calcolo dei dodici mesi più la tredicesima viene effettuato dall'Inps che dovrà calcolare il guadagno lordo che sarà stato maturato quando la persona lascia l'azienda e viene decurtato dalla Naspi (Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l'Impiego) che è a carico del lavoratore. Sul Def (Documento di Economia e Fiinanza) il contratto di espansione è regolato dal Decreto legislativo 14/09/2015 n. 148.

In un primo momento, la bozza del governo aveva previsto un'ulteriore proroga al 2025 ma, almeno per il momento, questa agevolazione per le aziende con un minimo di 50 dipendenti cesserà alla fine di quest'anno.

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