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Attenti agli elettrodomestici: ecco quelli che consumano di più

Un aiuto importante per ridurre i costi della bolletta elettrica consiste nel conoscere i consumi dei singoli elettrodomestici. Ecco quelli che richiedono più energia

Attenti agli elettrodomestici: ecco quelli che consumano di più
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Abbiamo visto in un articolo precedente ( https://www.ilgiornale.it/news/cittadini/calcolare-i-consumi-energia-elettrica-2211613.html#toc_2211613_3 ) come calcolare i consumi di energia elettrica e quale sia l’impatto complessivo, sulla bolletta, degli elettrodomestici che utilizziamo quotidianamente. Sappiamo, però, fra questi, quali sono i più energivori? Capire quali siano, può aiutarci ad utilizzare l’energia in modo più consapevole e sostenibile e ottimizzare i consumi, con ricadute benefiche sulla nostra economia familiare e sull'ambiente.

Premessa

È bene considerare che il consumo dei vari elettrodomestici è strettamente legato al tempo e al modo di utilizzo. Per fare un esempio, il solo frigorifero, acceso tutto il giorno, rappresenta di norma un elemento fisso nel bilancio energetico casalingo. Se si è in procinto di farlo, per incrementare risparmi e sostenibilità il consiglio è quello di acquistare modelli di classi energetiche il più possibile elevate. Ne parleremo più avanti, intanto scorriamo insieme la classifica (stilata sulla base dei dati rilevati da otovo.it e sostariffe.it) degli elettrodomestici che consumano di più, in proporzione anche al loro utilizzo.

1) Condizionatore

È uno degli elettrodomestici più usati, soprattutto durante l’estate, anche se quelli con sistema a pompa di calore possono essere impiegati d’inverno. Una famiglia media consuma in Italia 450 kWh per l’alimentazione dei condizionatori, con un costo di circa 120 euro l’anno. Importante anche l’impatto sull’ambiente: si stima che questo elettrodomestico produca in media 143 Kg di CO2 ogni anno. Per incrementare risparmi e sostenibilità, oltre ad acquistare modelli di classe energetica alta, si suggerisce di utilizzare la funzione deumidificatore o Eco, e di effettuare una pulizia accurata dei filtri, anche in funzione preventiva verso la legionella.

2) Frigorifero

Connesso h24 alla corrente, costituisce circa il 25% del consumo energetico complessivo. In media, un frigorifero con congelatore in classe A, consuma 300 kWh l’anno, per un costo di circa 80 euro, producendo circa 102 kg di CO2 l’anno. Un modello con classe energetica A può aiutare a ridurre fino al 50% i costi in bolletta.

3) Lavatrice

Considerando una media di 260 cicli all’anno, una lavatrice in classe A consuma mediamente 240 kWh, con un costo di circa 63 euro. Il consumo di questo apparecchio dipende molto anche dalla temperatura dei lavaggi: un lavaggio a 40°C permette, ad esempio, di risparmiare circa il 30% di energia rispetto ad uno da 60°C. Preferibile quindi usarlo a 30° e scegliere la modalità Eco per i lavaggi frequenti. Il consiglio sulla classe energetica è lo stesso dei precedenti prodotti, considerando anche che la lavatrice genera in un anno circa 64 kg di CO2.

4) Microonde

Questo tipo di apparecchio può arrivare ad assorbire circa 2.400 Watt, se utilizzato, ad esempio, con la funzione grill. Il suo consumo annuo può arrivare a 240 kWh, con un costo di 62 euro. L’impatto ambientale di un microonde è stimato a circa 133 kg di CO2 l’anno.

5) Lavastoviglie

Si stima che per 220 cicli annui, mediamente questo elettrodomestico consumi 220 kWh l’anno, per un costo di circa 60 euro. Dando per scontato che un modello di classe A sia più “economo”, per ridurre il dispendio energetico, meglio evitare l’asciugatura con aria calda. Circa 140 i kg di CO2 l’anno.

6) Forno elettrico

Se utilizzato in modo non ottimale, può avere un consumo elettrico molto elevato. Mediamente, considerando 52 ore di utilizzo annue, il forno elettrico consuma circa 105 kWh l’anno, per una spesa di circa 30 euro. Il dispendio di energia può però raddoppiare nel caso di alte temperature di cottura: più sono elevate, maggiore è, naturalmente, il consumo energetico. La modalità di cottura da preferire per ridurre i costi è quella ventilata, scegliendo un elettrodomestico di classe energetica elevata. A livello ambientale, il forno produce circa 66 kg di CO2 l’anno.

Anche illuminare costa

Nel computo dei consumi non va trascurata l’illuminazione, che incide inevitabilmente e in modo significativo sul totale. In media, oltre a quelli degli elettrodomestici, si registra infatti anche un consumo di elettricità dovuto all’illuminazione, che incide per circa 200 kWh all’anno, quantificabile, in termini di costi in bolletta, in 32 euro all’anno.

Quelli che consumano di più anche spenti

Alcuni elettrodomestici consumano, in maniera ridotta, ma non trascurabile, anche quando sono spenti o non utilizzati. Come, ad esempio, le lampadine smart che restano collegate alla rete Wi-Fi per poter essere attivate da remoto. Comporta un consumo da spento anche il forno a microonde, così come la macchina del caffè. Assorbono energia anche quando non utilizzati, il televisore, se in stand by, e la console da gioco se resta collegata alla presa elettrica pur non essendo in funzione, mentre un notebook lasciato in modalità sospensione (andando quindi a consumare la batteria, che dovrà poi essere ricaricata), può comportare un consumo fino a 10 Watt.

Qualche consiglio

Risparmiare sui consumi dell’elettricità è possibile, anche adottando piccoli accorgimenti per ciascun elettrodomestico. Nel caso del forno basta, ad esempio, non aprire lo sportello mentre è in funzione e spegnere in anticipo quando la cottura è terminata. Per il frigorifero, invece, è bene fare attenzione a regolare bene la temperatura, non riempirlo troppo e non introdurre al suo interno cibi caldi. Potrà sembrare banale, ma per ridurre i consumi del ferro da stiro, fondamentale è il modo con cui si stende il bucato. Esistono inoltre applicazioni (proposte da vari fornitori di energia, ma non solo), per tenere sotto osservazione i consumi di luce e gas, tra cui alcune che permettono, in particolare, di controllare i consumi dei singoli elettrodomestici.

Classi energetiche

Pur avendo gli apparecchi e gli elettrodomestici ad alta efficienza un prezzo di vendita superiore, bisogna considerare che l'investimento verrà ammortizzato da una migliore resa energetica, con conseguente risparmio in bolletta. Secondo la normativa europea, tutti gli elettrodomestici devono essere accompagnati da un'etichetta energetica che fornisca informazioni sul loro grado di consumo. A partire da marzo 2021, è stata introdotta una nuova etichettatura che riconosce nella classe energetica A la tipologia di elettrodomestici con efficienza massima e in quella contrassegnata con G quelli con efficienza minore. Va detto però che l’adeguamento non è ancora stato completato e che in commercio si trovano ancora modelli con la vecchia classificazione.

Elettrodomestici smart

Tra le innovazioni e i vantaggi apportati dalla tecnologia agli elettrodomestici, la possibilità di connetterli al WiFi (che, ricordiamolo, ha comunque un costo): questa tipologia di apparecchi è in grado infatti di offrire alert preventivi sul momento adatto per la pulizia dei filtri, o consigli per eseguire manutenzioni che, per le lavatrici, permettono un risparmio fino al 20%. I collegamenti con i servizi metereologici consentono, invece, di evitare di stendere in caso di pioggia. Altra innovazione, l'accensione automatica, programmabile secondo le fasce orarie proposte dal proprio fornitore di energia.

Sono inoltre allo studio sistemi che attivino a distanza gli elettrodomestici, tenendo conto in tempo reale delle oscillazioni delle tariffe elettriche.

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