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Stipendio triplo, ma non per tutti: ecco chi lo riceverà

Circa l'85% dei dipendenti pubblici sotto contratto nazionale beneficerà di questi incrementi in busta paga

Stipendio triplo, ma non per tutti: ecco chi lo riceverà

Per alcuni dipendenti pubblici a Natale arriverà un assegno decisamente cospicuo: il ritocco verso l'alto dello stipendio è una conseguenza diretta dello sblocco dei contratti 2019-2021. Aumenti ed arretrati incrementeranno la consistenza delle entrate proprio nel mese delle tredicesime.

A chi spetta

Il primo scoglio era quello relativo agli impiegati nella Sanità: la firma sul contratto è stata apposta due settimane fa. Col dl Aiuti-quater si supererà anche il problema dei dipendenti del settore dell'Istruzione, la cui soluzione sarà pubblicata a breve in Gazzetta Ufficiale. Oggi, infine, è stato siglato l'accordo con Regioni, Enti locali e Camere di commercio. Una manovra di adeguamento che peserà complessivamente sulle casse dello Stato per 5 miliardi di euro.

Ciò significa che per 2,2 milioni di dipendenti pubblici, vale a dire l'85% circa del personale coperto dalla contrattazione nazionale, lo stipendio di Natale sarà più ricco. Non solo per gli aumenti ma, in particolar modo, per il riconoscimento degli arretrati maturati nell'attesa del rinnovo relativo al periodo 2019-2021. Una situazione che non riguarderà i dipendenti di ministeri e agenzie fiscali, dato che il rinnovo contrattuale è stato siglato lo scorso maggio.

Si parla di aumenti medi per 100,27 euro lordi, spiega Il Sole 24 Ore, "in un effetto economico complessivo che nei calcoli governativi sale a 117,53 euro grazie ai fondi extra per accompagnare i nuovi ordinamenti locali e per sbloccare il salario accessorio congelato dal 2016".

Le cifre

Gli incrementi in busta paga dipendono direttamente dalla posizione ricoperta dal singolo dipendente. Per le categorie più basse (A1), l'incremento dello stipendio base è pari a 56,10 euro lordi al mese, per quelle dirigenziali (D7) si arriva fino a 104,28 euro.

La parte più consistente è rappresentata, ovviamente, dagli arretrati. Sono da recuperare gli aumenti progressivi spalmati sulle 39 mensilità realtive al triennio 2019-2021 più le 11 del 2022. Dal computo totale va sottratta l'indennità di vacanza contrattuale riconosciuta da aprile 2019 e incrementata per legge dal luglio dello stesso anno.

Insomma, l'incasso degli arretrati porterà nelle tasche dei dipendenti pubblici cifre comprese tra 1.210 euro (categoria A1) e 2.252 euro (categoria D7): si tratta, è bene ribadirlo, di cifre lorde e riconosciute una tantum. A questi valori va aggiunto anche il beneficio relativo al rialzo della nuova indennità di vacanza entrata in vigore con la firma del nuovo contratto: un aumento riconosciuto da aprile 2022 e che sarà valido per il triennio 2022-2024.

Gli esempi

Cosa comporta una situazione del genere? Il Sole 24 Ore prende come punto di riferimento per effettuare il calcolo un dipendente comunale intermedio di categoria B7 che incassa un lordo mensile pari a 1719,90 euro. A dicembre in busta paga troverà 5.077 euro tra nuovo tabellare (1.800,7 euro), tredicesima (equivalente allo stipendio ordinario) e arretrati (1.475 euro): in sostanza il triplo di quanto percepito solitamente.

Un sistema simile riguarderà gli 1,23 milioni di insegnanti, ricercatori e tecnici del mondo dell'Istruzione, con 101 euro lordi di aumento medio e 2.337 euro di arretrati, e i 550mila dipendenti della Sanità, con 116 euro medi e arretrati per circa 1.800 euro. In quest'ultimo caso il discorso è leggermente diverso, dato che il totale cresce per le due nuove indennità riconosciute agli infermieri (da 62,81 a 72,79 euro al mese, con arretrati compresi tra 1.381,82 e 1.

601,38 euro) e agli altri ruoli sanitari connessi alla "tutela del malato" (da 35,46 a 41,1 euro al mese, con arretrati fra 780,12 e 904,2 euro) dal nuovo contratto firmato di recente.

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